Quesito: agevolazioni tv digitali per il 2008.

A <a href="http://ilcommercialista.blogspot.com/2007/12/quesito-agevolazioni-2008-su-acquisto.html" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)">questo indirizzo</a> è data una spiegazione circa le agevolazioni previste dalla Legge Finanziaria 2008 che potrebbero esserci per chi volesse acquistare un televisore con decoder digitale terrestre nell'anno corrente.<br />La sua risposta è stata pubblicata il 3/12, sostenendo che ancora non se ne sapeva niente.<br />Ora che siamo nel nuovo anno e la nuova finanziaria è di fatto entrata in vigore, mi saprebbe dire se tali agevolazioni esistono oppure no?

Quesito: agevolazioni tv digitali per il 2008.

A questo indirizzo è data una spiegazione circa le agevolazioni previste dalla Legge Finanziaria 2008 che potrebbero esserci per chi voless...

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Conferimenti imprenditori agricoli: Risoluzione n. 3/E del 4 gennaio 2008.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il conferimento di terreni a società agricole qualificate imprenditori agricoli professionali è esente da bollo e sconta le imposte di registro e ipotecaria in misura fissa, anziché proporzionale. Il fisco scende in campo e agevola le società agricole in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale, annoverando l'atto di conferimento di terreni agricoli in società in quel ventaglio di scelte messe in atto dai coltivatori diretti "per la formazione o l'arrotondamento della piccola proprietà contadina".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'agenzia delle Entrate, nella risoluzione n. 3/E del 4 gennaio 2008, si allinea al più generale orientamento europeo in favore di una modernizzazione dell'attività agricola, anche attraverso il ricorso alla forma societaria. Ne deriva che il trasferimento di beni immobili in favore di società definibili imprenditori agricoli professionali, si inscrive tra gli atti che godono delle agevolazioni tributarie (articolo 1 della legge 604/1954).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'Agenzia chiarisce di far riferimento, nella formulazione del parere, allo stesso criterio adottato già con il Dlgs 99/2004, estendendo le agevolazioni agli "atti tipicamente societari" posti in essere dalle società agricole, purché le stesse possano definirsi "imprenditori agricoli professionali".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sono tali le società di persone, a condizione che lo statuto delle stesse preveda, quale oggetto sociale, l'esercizio esclusivo delle attività agricole e che almeno un socio sia in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La perdita dei requisiti che sottendono la definizione di imprenditore agricolo nei cinque anni dalla data di applicazione delle agevolazioni determina la decadenza degli sgravi fiscali.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate -</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Giulia Marconi</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Conferimenti imprenditori agricoli: Risoluzione n. 3/E del 4 gennaio 2008.

Il conferimento di terreni a società agricole qualificate imprenditori agricoli professionali è esente da bollo e sconta le imposte di reg...

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Impugnazioni: Sentenze nn. 25356 e 25753 del 2007.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con le recenti sentenze nn. 25356 e 25753 del 2007, la Corte di cassazione ha richiamato l’attenzione sulle modalità da seguire per l’esatta individuazione dei termini previsti dagli articoli 38, comma 3, e 51 del Dlgs 546/1992, per proporre impugnazione avverso le pronunce giurisdizionali delle Commissioni tributarie.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Le norme citate in materia di processo tributario, mutuando parzialmente(1) il contenuto della normativa processualcivilistica, stabiliscono che, salvo diversa previsione legislativa, il termine per impugnare le sentenze delle Ct è di 60 giorni dalla data di notificazione a istanza di parte ovvero, se nessuna delle parti ha provveduto alla notificazione della sentenza, entro un anno dalla pubblicazione della stessa(2).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La normativa, seppur chiara nel contenuto, ha tuttavia ingenerato, nel riscontro empirico, dei dubbi ermeneutici circa la corretta determinazione del dies a quo dal quale calcolare i termini di legge per l’impugnazione. In questo senso, la Cassazione, con le due sentenze in commento, ha sciolto qualche dubbio, fornendo indicazioni utili per evitare spiacevoli pronunce di inammissibilità dell’appello ovvero del ricorso per Cassazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sentenza n. 25356 del 5 dicembre 2007: dies a quo per il termine lungo</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con tale sentenza, i togati di piazza Cavour si sono pronunciati sull’eccezione preliminare di tardività, sollevata dal contribuente, secondo il quale il dies a quo doveva ravvisarsi dalla comunicazione del dispositivo oltre che da apposita successiva certificazione rilasciata dalla segreteria della Commissione, nei quali si indicava una data di deposito antecedente rispetto a quella apposta sulla sentenza dalla medesima segreteria, ai sensi dell’articolo 37, comma 1, Dlgs 546/1992 ("La sentenza è resa pubblica, nel testo integrale originale, mediante deposito nella segreteria della commissione tributaria entro trenta giorni dalla data della deliberazione. Il segretario fa risultare l’avvenuto deposito apponendo sulla sentenza la propria firma e la data").</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il contrasto tra il contenuto dei primi due documenti e la sentenza è stato risolto a favore di quest’ultima.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Secondo i giudici di Cassazione, "in caso di omessa notifica della sentenza ad istanza di parte, il termine lungo per impugnarla decorre dalla sua pubblicazione che avviene mediante deposito in segreteria, attestato dalla firma e dalla data apposti sulla sentenza dal medesimo pubblico ufficiale".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La decisione dei giudici si fonda su due considerazioni.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Innanzitutto, le attestazioni contenute nella sentenza costituiscono atto pubblico, la cui efficacia può essere inficiata soltanto con la proposizione della querela di falso: la parte, pertanto, che ritiene non corretta la data apposta sulla sentenza potrà metterla in discussione esclusivamente attraverso il procedimento ex articolo 221 Cpc.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In secondo luogo, le comunicazioni e le dichiarazioni rilasciate dal medesimo segretario, anche successivamente, non prevalgono – in mancanza della querela di falso – sulla data apposta dal medesimo sulla sentenza(3).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Come già spiegato da consolidata giurisprudenza, nell’ambito del processo civile "L’attestazione con la quale il cancelliere, ai sensi del secondo comma dell’art. 133 c.p.c., dà atto del deposito della sentenza apponendovi in calce la data e la firma, costituisce atto pubblico la cui efficacia probatoria, ai sensi dell’art. 2700 c.c., può essere posta nel nulla solo con la proposizione della querela di falso. Pertanto, ai fini della decorrenza del termine per l’impugnazione della sentenza, occorre tener conto esclusivamente della data del deposito risultante dall’annotazione apposta dal cancelliere in calce alla sentenza stessa, senza che possa rilevare – in mancanza di querela di falso contro tale attestazione – la diversità della data risultante dall’avviso di cancelleria notificato alla parte ovvero di quella risultante dal registro cronologico" (Cassazione, sentenza 4092/1985).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sentenza n. 25753 del 10 dicembre 2007: dies a quo nel termine breve</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con tale pronuncia, i giudici sono intervenuti per stabilire la data corretta cui fare riferimento nel caso di notificazione della sentenza a mezzo posta, laddove sovente sorgono concrete difficoltà per risalire alla data di effettiva consegna del plico.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In particolare, i giudici, nell’ambito dell’indagine preliminare di tempestività del ricorso, rilevavano un contrasto tra l’affermazione dell’ufficio, contenuta nel ricorso, circa la data di notificazione della sentenza (dalla quale si desumeva la tardività dell’impugnazione) e la consultazione del fascicolo processuale, laddove invece emergeva, sul frontespizio della sentenza impugnata, un timbro dell’ufficio, con numero di protocollo “in entrata” e data successiva (e rispetto alla quale, il ricorso sarebbe stato tempestivo).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La data risultante dal timbro di protocollo dell’ufficio, secondo i giudici della Suprema corte, non può essere tenuta in considerazione in quanto trattasi di "attestazioni della parte, quale indubbiamente è, nell’ambito del processo tributario, l’Ufficio fiscale".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La protocollazione della sentenza, secondo i giudici, ha mero valore interno all’Amministrazione o, più in generale, all’organizzazione interna dell’ente impositore, né tantomeno può essere paragonata all’attività, terza e neutrale, propria dell’ufficiale giudiziario.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Rispetto a tale ultimo aspetto, la Corte di cassazione ha precisato che non può estendersi, anche al timbro di protocollo interno dell’Amministrazione finanziaria, il principio statuito dalle Sezioni unite, con la sentenza 14294/2007, in virtù del quale la prova della spedizione può essere ricavata dal timbro apposto dall’ufficiale giudiziario sull’atto da notificare recante il numero cronologico e la data.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Infatti, "pur trattandosi di un atto ricevuto da un Ufficio pubblico, retto da pubblici funzionari, tale principio – elaborato con riguardo agli Uffici Pubblici di Notificazione degli Atti processuali – non è ad esso applicabile, atteso che attesta il compimento di una attività interna all’ente destinatario dell’atto processuale, che corrisponde ad altre finalità, quali sono quelle organizzative non rilevanti all’esterno, proprie della formazione di una documentazione ad uso dell’Amministrazione (o dell’Ente impositore) e delle sue tempistiche".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">A fronte, quindi, dell’irrilevanza probatoria del timbro di protocollo in entrata apposto dagli uffici dell’Amministrazione finanziaria e in assenza di ulteriori elementi dai quali poter trarre elementi diversi, la Corte di cassazione ha ritenuto che il dato potesse evincersi esclusivamente dal timbro apposto sul plico dall’ufficio postale di destinazione, il quale recava una data anteriore rispetto a quella apposta, in sede di protocollazione, dall’ufficio locale dell’agenzia delle Entrate, con conseguente declaratoria di tardività del ricorso.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Tali conclusioni, considerata l’ordinaria inesistenza di ulteriori elementi oggettivi dai quali trarre considerazioni diverse circa la data di consegna del plico notificato, àncora - in via generale - l’individuazione del dies a quo ex articoli 32 e 51 del Dlgs 546/1992 proprio nella data risultante dal timbro dell’ufficio postale di arrivo, alla quale sarà opportuno fare riferimento per non incorrere in eventuali pronunce di inammissibilità.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">NOTE</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">1. Ai sensi dell’articolo 325 Cpc, i termini per impugnare la sentenza notificata dei giudici di primo grado è di 30 giorni, contrariamente a quello di 60, previsto per le sentenze delle Commissioni provinciali.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">2. Il termine annuale di decadenza dall’impugnazione è soggetto alla sospensione durante il periodo feriale, prevista dalla legge 742/1969, con la conseguenza che, ove il dies a quo ricada in detto periodo, deve tenersi conto, al fine dell’ammissibilità dell’impugnazione, sia dello scorrimento di tale giorno fino al primo giorno dopo il periodo feriale, sia della sospensione del termine durante il periodo feriale del successivo anno solare (così Cassazione a sezioni unite, sentenza 5066/1978).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">3. Tale considerazione deve essere valutata, anche, in virtù della minor valenza attribuibile alle comunicazioni, le quali - ricordiamo - svolgono una mera funzione informativa (in questo senso, A. Buscema, Sull’impugnazione tardiva nel processo tributario, in FISCOoggi del 9 febbraio 2006).</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate -</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Domenico Bitonti</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Impugnazioni: Sentenze nn. 25356 e 25753 del 2007.

Con le recenti sentenze nn. 25356 e 25753 del 2007, la Corte di cassazione ha richiamato l’attenzione sulle modalità da seguire per l’esat...

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Bonus incapienti, c'è la "finestra" di gennaio.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I sostituti d'imposta, che per motivi tecnici non sono riusciti a rispettare la scadenza di dicembre per erogare il "bonus incapienti", potranno farlo con le retribuzioni di gennaio, senza subire l'applicazione di alcuna sanzione. In tal modo, i contribuenti destinatari del beneficio non saranno costretti a farne richiesta tramite dichiarazione dei redditi o apposita istanza alle Entrate. I sostituti potranno utilizzare in compensazione le somme versate (codice tributo 1650) in occasione della prima scadenza di versamento delle ritenute.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Bonus incapienti, c'è la "finestra" di gennaio.

I sostituti d'imposta, che per motivi tecnici non sono riusciti a rispettare la scadenza di dicembre per erogare il "bonus incapi...

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Quesito: vendita prima casa.

mi chiamo cinzia e avrei 2 quesiti da chiederLe...<br /><br />1) ho acquistato un appartamento (prima casa) il 1° luglio 2003, avrei l'intenzione di venderlo per comprarne un altro (entro un anno). Per usufruire dell'iva prima casa anche sull'acquisto futuro è vero che devo fare tutto entro 5 anni dall'acquisto (ovvero entro il 1° luglio 2008) ?<br /><br />2) della proprietà di cui sopra io detengo il 75% mentre mio marito (siamo in separazione dei beni) il 25%. mio marito vorrebbe comprare una casa in montagna ed è disposto a cedermi il 25% della casa attuale... qual è il modo migliore per muoverci (spendendo meno tasse possibile) ?

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mi chiamo cinzia e avrei 2 quesiti da chiederLe... 1) ho acquistato un appartamento (prima casa) il 1° luglio 2003, avrei l'intenzione d...

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Quesito: soglia per contribuenti minimi.

In merito al nuovo regime contribenti minimi previsto dalla finanziaria 2008 volevo sottoporre questi due quesiti, premettendo che ho tutti gli altri requisiti previsti dalla legge:<br /><br />dal 2006 esercito una attività professionale di docente e una attività partime di 24 ore mensili come dipendente; inoltre ho una partecipazioe in una s.a.s come socio accomandante, quindi solo finanziatore, la quale è in liquidazione da 4 anni ed ogni anno con un reddito pari a zero.<br /><br />Quindi chiedevo, se la partecipazione in questione è causa di esclusione, poichè la circolare 73/E su questo punto è molto generica.<br />Inoltre se il contemporaneo svolgimento di lavoro dipendente partime è causa di esclusione oppure se il reddito va accumulato con quello di lavoro autonomo per il raggiungimento del tetto dei 30.000 euro.

Quesito: soglia per contribuenti minimi.

In merito al nuovo regime contribenti minimi previsto dalla finanziaria 2008 volevo sottoporre questi due quesiti, premettendo che ho tutti ...

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Quesito: dubbi IVA su ristrutturazioni.

ho acquistato una vecchia casa da ristrutturare , ho acquistato come prima casa, adesso materiali e mano d'opera come devo chiedere le fatture alle imprese che svolgono i lavori?

Quesito: dubbi IVA su ristrutturazioni.

ho acquistato una vecchia casa da ristrutturare , ho acquistato come prima casa, adesso materiali e mano d'opera come devo chiedere le f...

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Quesito: IVA su immatricolazioni auto.

salve in seguito alla nuova procedura riguardanti macchine di provenienza estera con l'introduzione dell'f24, sono cambiate altresì la procedura per le macchine acquistate da commercianti all'estero a regime del margine, cioè che sn già state assoggettate a iva?a me è capitato un caso io acquisto macchine all'estero a regime del margine le quali hanno già scontato l'iva,andando adesso a immatricolarle qui in italia mi viene chiesto il pagamento tramite F24 dell'imposta anche se la macchina già la scontata come mai?ci sono dei rimedi vberrà fatta una procedura apposita per questo tipo di veicolo?

Quesito: IVA su immatricolazioni auto.

salve in seguito alla nuova procedura riguardanti macchine di provenienza estera con l'introduzione dell'f24, sono cambiate altresì ...

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Quesito: riconoscimento bonus incapienti.

ho avuto un CUD2007 per redditi 2006 dove risulta imposta a 0 e detrazioni per n.2 figli al 50%<br />in sede di dichiarazione 730 avendo il coniuge un reddito di 1700,00 ho dichiarato marito + 2 figli<br />in carico al 100% per 12 mesi.<br />lo studio paghe mi riconosce il bonus di 300,00 per la situazione che risulta dal CUD2007 (n.2 figli al 50%),<br />io ho fatto presente la situazione che risulta dal 730, e sono disposta a rilasciare dichiarazione e copia del<br />730 ,ma non la vogliono riconoscere.<br />come mi devo comportare per recuperare i mancanti 300,00 (per coniuge + n.2 figli al 50%) ?

Quesito: riconoscimento bonus incapienti.

ho avuto un CUD2007 per redditi 2006 dove risulta imposta a 0 e detrazioni per n.2 figli al 50% in sede di dichiarazione 730 avendo il coniu...

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Legge Finanziaria 2008. Il testo integrale.

<p>E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge finanziaria per l’anno 2008.<br /></p><p>(<a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/finanziaria2008/finanziaria2007art1.pdf">l 244/07 art.1</a> - <a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/finanziaria2008/finanziaria2007art2.pdf">2 </a>- <a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/finanziaria2008/finanziaria2007art3.pdf">3 </a>- <a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/finanziaria2008/finanziaria2007allegato.pdf">allegato </a>)</p><p> </p><p><em>Fonte: Ministero delle Finanze</em></p>

Legge Finanziaria 2008. Il testo integrale.

E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge finanziaria per l’anno 2008. ( l 244/07 art.1 - 2 - 3 - allegato ) Fonte: Ministero del...

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Contributi lavoratori domestici.

Scade giovedì 10 gennaio 2008 il termine per pagare i contributi per i lavoratori domestici relativi al periodo ottobre/dicembre 2007. Per il pagamento è necessario utilizzare uno dei bollettini di conto corrente postale inviati dall’Inps direttamente a casa degli interessati. È possibile, inoltre, effettuare il pagamento dei contributi con il servizio “<a title="Pagamento online contributi lavoratori domestici" href="http://www.inps.it/home/default.asp?sURL=https%3a%2f%2fserviziweb.inps.it%2fPagamentiBollettiniLD%2fINPS%2fPagamentiLD.jsp">Pagamento online contributi lavoratori domestici</a>” (disponibile nella sezione servizi online per il cittadino). Sempre online, infine, è possibile chiedere l’invio di nuovi bollettini e utilizzare un’apposita procedura semplificata per il calcolo dei contributi dovuti. Il contributo è determinato in base alla retribuzione e all’orario di lavoro. Gli importi da pagare per ogni ora di lavoro, per rapporti di lavoro fino a 24 ore settimanali sono:<br />• per retribuzioni orarie fino a 6,83 €: 1,27 € (di cui 0,30 € a carico del lavoratore);<br />• per retribuzioni orarie oltre 6,83 € e fino a 8,34 €: 1,43 € (0,34 € a carico del lavoratore);<br />• per retribuzioni orarie oltre 8,34 €: 1,75 € (0,42 € a carico del lavoratore).<br />In caso di rapporti di lavoro di almeno 25 ore settimanali (tutte effettuate presso lo stesso datore di lavoro) l’importo orario del contributo dovuto è di 0,92 € (di cui 0,22 € a carico del lavoratore).<br />Quando il lavoratore è coniuge del datore di lavoro oppure è parente o affine entro il terzo grado e convive con il datore di lavoro, il contributo è dovuto senza la quota degli assegni familiari, per cui gli importi da pagare per ogni ora di lavoro sono:<br />• per retribuzioni orarie fino a 6,83 €: 1,23 € (di cui 0,30 € a carico del lavoratore);<br />• per retribuzioni orarie oltre 6,83 € e fino a 8,34 €: 1,39 € (0,34 € a carico del lavoratore);<br />• per retribuzioni orarie oltre 8,34 €: 1,70 € (0,42 € a carico del lavoratore).<br />In caso di rapporti di lavoro di almeno 25 ore settimanali (tutte effettuate presso lo stesso datore di lavoro) l’importo orario del contributo dovuto è di 0,90 € (di cui 0,22 € a carico del lavoratore).<br /><br /><br /><em>Fonte: INPS</em>

Contributi lavoratori domestici.

Scade giovedì 10 gennaio 2008 il termine per pagare i contributi per i lavoratori domestici relativi al periodo ottobre/dicembre 2007. Per i...

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Quesito: deduzione costi su regime dei contribuenti minimi.

sono un libero professionista iscritto al fondo gestione separata dell' INPS.<br />Una domanda molto semplice sul nuovo regime fiscale dei contribuenti minimi: le spese d'esercizio (che nel mio caso sono prevalentemente hotel, viaggi, stand fieristici ecc..) sono deducibili o no ?<br />In sostanza, quali spese sono deducibili e quali no con questo nuovo regime ?<br />Il mio commercialista mi ha detto che si perde la deducibilità delle sole spese per famigliari a carico e spese mediche.<br />Attendo una Vostra cortese risposta.

Quesito: deduzione costi su regime dei contribuenti minimi.

sono un libero professionista iscritto al fondo gestione separata dell' INPS. Una domanda molto semplice sul nuovo regime fiscale dei co...

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Quesito: detrazione da 730 delle ritenute su assicurazione vita.

abbiamo appena ricevuto il capitale a scadenza contratto decennale dell'assicurazione di mio marito sulla vita..<br />sul capitale lordo ci sono stati detratti € 500 per<br /><br />RITENUTE OPERATE SUI CAPITALI CORRISPOSTI IN DIPENDENZA DI ASSICURAZIONE SULLA VITA .<br />volevo sapere se questa cifra si puo' detrarre dal mod. 730 e se si in quale quadro..

Quesito: detrazione da 730 delle ritenute su assicurazione vita.

abbiamo appena ricevuto il capitale a scadenza contratto decennale dell'assicurazione di mio marito sulla vita.. sul capitale lordo ci s...

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Quesito: aliquota IVA su ristrutturazione.

gentilmente sapreste togliermi questo dubbio, ossia, ho acquistato da mia sorella<br />un immobile (cat.C2) da adibire ad abitazione.<br />Dal notaio è stata chiesta l'agevolazione al 4% sull'atto ma tale agevolazione concerne anche le spese di ristrutturazione ? (presentata e ottenuta la DIA al comune con relativo pagamento oneri) visto e considerato che praticamente dell'immobile attuale resterà ben poco (di fatto è una ricostruzione).<br />Ho diritto a chiedere alle imprese l'iva al 4% anziche al 10 ?<br />Come posso certificare il tutto ? onde evitare controlli in un futturo ?

Quesito: aliquota IVA su ristrutturazione.

gentilmente sapreste togliermi questo dubbio, ossia, ho acquistato da mia sorella un immobile (cat.C2) da adibire ad abitazione. Dal notaio ...

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La responsabilità dei coniugi per il pagamento dell'imposta.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La separazione personale dei coniugi non libera gli stessi dalla responsabilità solidale nei confronti del Fisco. Dal libero esercizio della facoltà di presentare la dichiarazione dei redditi congiunta derivano tutte le conseguenze (vantaggiose ed, eventualmente, svantaggiose) previste dalla legge, a prescindere dalle successive vicende del matrimonio. Persiste, pertanto, la responsabilità solidale per il pagamento dell'imposta e degli accessori iscritti a ruolo a nome del coniuge a seguito di accertamento (Cassazione, sentenza 25708/2007).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'iter processuale di primo e secondo grado</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Un contribuente impugnava, innanzi alla Commissione tributaria provinciale, l'avviso di mora con il quale gli veniva intimato il pagamento, quale coobbligato, dell'Irpef relativa all'anno d'imposta 1991, dichiarata congiuntamente al coniuge e iscritta a ruolo a nome del solo consorte dal quale, ormai, era separato.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Tale ricorso veniva rigettato e la relativa sentenza veniva successivamente appellata e riformata solo parzialmente dalla Commissione tributaria regionale, ovvero in merito alle sanzioni, ritenute, dal giudice di secondo grado, non dovute da parte del contribuente istante.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il ricorso per cassazione</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nonostante tale parziale accoglimento, il contribuente promuoveva ricorso per cassazione, deducendo la violazione e falsa applicazione dell'articolo 295 Cpc, per la mancata sospensione del procedimento in attesa della definizione dell'analoga controversia scaturente dal medesimo avviso di accertamento promossa nei confronti del coniuge, poiché, dalla definizione della stessa, avrebbe potuto dipendere la decisione della propria controversia.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In particolare, il contribuente sosteneva che: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la responsabilità solidale per le imposte sui redditi delle persone fisiche in caso di dichiarazione congiunta non fosse applicabile al caso in cui i coniugi fossero separati </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la pretesa tributaria nei confronti del coniuge, attivata con avviso di mora non preceduto dalla notifica dell'avviso di accertamento, fosse illegittima </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">nessuna solidarietà passiva potesse essere ipotizzata in relazione agli obblighi di versamento connessi all'eventuale attività accertativa dell'Amministrazione finanziaria, essendo questa limitata a quella scaturente dalla dichiarazione dei redditi.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Erroneamente, dunque, non era stato sospeso il processo in attesa della definitiva risoluzione della controversia relativa alla pretesa dell'ufficio contro il coniuge.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'Amministrazione finanziaria ha resistito al predetto ricorso, opponendosi a tutto quanto sostenuto e dedotto ex adverso.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La Suprema corte si è pronunciata con la sentenza 25708/2007, rigettando il ricorso.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I motivi della decisione</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nel caso di specie, l'oggetto del contendere riguarda la solidarietà passiva del coniuge e la questione, meramente procedurale, della sussistenza o meno della necessità della sospensione del giudizio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">All'epoca dei fatti, la dichiarazione dei redditi congiunta costituiva una facoltà, ai sensi dell'abrogato comma 1 dell'articolo 17 della legge 114/1977.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Una volta esercitata, per libera scelta degli interessati, tale facoltà deve considerarsi destinata a produrre tutte le conseguenze (vantaggiose ed, eventualmente, svantaggiose) che derivano dalla legge e che ne connotano il peculiare regime, a prescindere dalle successive vicende del matrimonio; ne consegue, pertanto, che la responsabilità solidale dei coniugi (prevista dall'ultimo comma dell'articolo 17) per il pagamento dell'imposta e degli accessori iscritti a ruolo a nome del coniuge a seguito di accertamento, non è influenzata dal venir meno, successivamente alla dichiarazione congiunta, della convivenza matrimoniale per separazione personale.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Quanto detto non è in alcun modo esposto a dubbi di legittimità costituzionale in riferimento all'articolo 24, commi 1 e 2, della Costituzione (Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento), essendo da escludere che la mancata impugnazione da parte del coniuge dell'avviso di mora a lui notificato possa rendere definitiva l'obbligazione tributaria nei confronti del coniuge separato.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Costui ha, infatti, la possibilità di impugnare autonomamente l'avviso di mora e di far valere, in tale sede, tutte le possibili ragioni di contrasto con la pretesa tributaria anche riguardo alla mancata notifica diretta degli atti precedenti, in primo luogo, dell'avviso di accertamento (in tal senso, si veda anche Cassazione 15175/2006, 2021/2003 e 4863/2002).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il ricorrente ha, inoltre, sostenuto la violazione e falsa applicazione dell'articolo 295 Cpc, per la mancata sospensione del proprio procedimento in attesa della definizione dell'analoga controversia scaturente dal medesimo avviso di accertamento promossa nei confronti del coniuge, poiché, dalla definizione di quest'ultima, avrebbe potuto dipendere la decisione della propria controversia.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'articolo 295 Cpc recita: "Il giudice dispone che il processo sia sospeso in ogni caso in cui egli stesso o altro giudice deve risolvere una controversia, dalla cui definizione dipende la decisione della causa". Pertanto, ad avviso del ricorrente, erroneamente non sarebbe stato sospeso il processo in attesa della definitiva risoluzione della controversia relativa alla pretesa dell'ufficio contro il coniuge.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La Corte ha però ribadito che, secondo la costante giurisprudenza di legittimità, la parte che invochi la sospensione di un giudizio ex articolo 295 Cpc (norma applicabile anche in seno al procedimento tributario) ha l'onere di provare la pendenza di un'altra controversia e la sussistenza di un rapporto di "dipendenza" tra i due giudizi, senza che possa all'uopo invocarsi, nel processo tributario, l'esercizio, da parte delle competenti commissioni, delle facoltà istruttorie di cui all'articolo 7 del Dlgs 546/1992, trattandosi di poteri diretti a verificare esclusivamente le risultanze dell'istruttoria amministrativa, onde verificare l'esistenza dei vizi dedotti dal contribuente (cfr. Cassazione 7506/2001). Se la parte ricorrente non prova la pendenza di un'altra controversia in relazione alla quale invoca la sussistenza di rapporto di dipendenza, il giudice non può in alcun modo disporre la sospensione del giudizio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate -</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Alberto Catania</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

La responsabilità dei coniugi per il pagamento dell'imposta.

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