Quesito: aliquota IVA edicole funerarie.

ho commissionato ad una piccola impresa locale( forse artigiana) la costruzione di una edicola funeraria all'interno del Cimitero comunale di Andria ( Ba). Dal Comune di Andria è stato acquistato il diritto ad edificare su suolo di sua proprietà con un godimento noventanovennale, rinnovabile.La costruzione dell'edicola funeraria avverrà a cura di un'impresa edile locale con la quale è stato redatto un contratto di appalto. Ciò posto ed alla luce che la prefata costruzione non produrrà reddito alcuno ma è solo un fatto di etica religiosa cattolica con tutti i suoi risvolti e considerato che per tali manufatti vi è esenzione dai tributi locali, si chiede se il contratto è esente da i.v.a. o è soggetto ad i.v.a., ed in caso affermativo qual' è l'aliquota relativa.

Quesito: aliquota IVA edicole funerarie.

ho commissionato ad una piccola impresa locale( forse artigiana) la costruzione di una edicola funeraria all'interno del Cimitero comun...

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Quesito: atti azienda in liquidazione.

Vorrei sapere se una azienda in liquidazione puo acquistare un terreno

Quesito: atti azienda in liquidazione.

Vorrei sapere se una azienda in liquidazione puo acquistare un terreno

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Quesito: termine presentazione dichiarazione di responsabilità.

entro quando andava consegnata la dichiarazione di responsabilità (D.L. n. 93/2008,art. 2 , comma 3)?

Quesito: termine presentazione dichiarazione di responsabilità.

entro quando andava consegnata la dichiarazione di responsabilità (D.L. n. 93/2008,art. 2 , comma 3)?

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IVA: la cessione non è esente se di fatto l'operazione ha carattere oneroso.

<p>Non è una cessione gratuita esente IVA quella effettuata da una società nei confronti di un ente pubblico quella che, pur apparendo carente di una immediata e specifica controprestazione, è di fatto effettuata in esecuzione in un impegno a carico del cedente, e trova giustificazione e assume carattere oneroso nell'ambito di un'operazione complessa rilevante economicamente, inserita in un rapporto giuridico che prevede adempimenti e oneri per ciascuna delle parti interessate.Così ha risposto l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 350/E, sul trattamento ai fini IVA della cessione, in favore di un Comune, di una palazzina residenziale posta in essere dalla società proprietaria del terreno, oggetto di un programma di riqualificazione urbana concordato con l'ente locale.</p><p><br />(Risoluzione Agenzia delle Entrate 07/08/2008, n. 350/E)</p>

IVA: la cessione non è esente se di fatto l'operazione ha carattere oneroso.

Non è una cessione gratuita esente IVA quella effettuata da una società nei confronti di un ente pubblico quella che, pur apparendo carente ...

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36% per il bonifico on line anche se con descrizione incompleta: Risoluzione 353/E del 7 agosto 2008.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Non è preclusa la possibilità di fruire della detrazione d'imposta del 36% riservata alle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio, se il pagamento delle spese detraibili è disposto mediante bonifico on line che, per il ridotto spazio riservato alla causale, non può contenere alcuni dati fra cui la partita Iva del beneficiario del bonifico e il codice fiscale del beneficiario della detrazione. Per sanare l'irregolarità, infatti, è sufficiente fornire alla banca i dati mancanti.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione n. 353/E del 7 agosto 2008 con cui l'istante chiede se l'incompleta trasmissione dei dati richiesti, dovuta alla mancanza di spazio in quanto effettuata tramite bonifico on line e non bonifico bancario, consente di essere comunque ammessi al beneficio della detrazione del 36% previsto per le spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 1 della legge 449/1997). Nello specifico, non era stato possibile indicare il codice fiscale e la partita Iva.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'Agenzia ricorda, da principio, il quadro normativo della detrazione del 36%. Questa è riconosciuta nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dall'articolo 1, comma 3, decreto 41/1998 dove è stabilito che "il pagamento delle spese detraibili è disposto mediante bonifico bancario dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato". </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il pagamento delle spese è stato successivamente esteso anche al bonifico postale che, in virtù delle sue specifiche caratteristiche, è stato ritenuto equivalente a quello bancario (circolare 24/2004). </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'Agenzia deduce quindi che anche il bonifico on line, utilizzato nel caso in esame, può essere equiparato al bonifico tradizionale, in quanto idoneo a contenere tutte le informazioni richieste dalla norma.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per quanto riguarda l'irregolare compilazione del bonifico l'Agenzia ricorda due documenti di prassi che consentono di correggere le anomalie per essere ugualmente ammessi al beneficio:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la circolare 95 del 2000, in base alla quale si può fruire dell'agevolazione anche nel caso in cui il contribuente non riporta nel bonifico il riferimento alla norma agevolativa ma è comunque in grado di dimostrare che le spese siano avvenute nel rispetto delle condizioni previste dal legislatore; </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la circolare 15 del 2001 dove si precisa, in materia di comproprietà, che nel caso in cui nel bonifico figura solo il codice fiscale del soggetto che ha effettuato la comunicazione e non quello di tutti i proprietari, questi non perdono il diritto alla detrazione se indicano, nella propria dichiarazione dei redditi, il codice di colui che ha trasmesso il modello.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sulla base di tali precisazioni i tecnici del Fisco concludono che se il bonifico on line non ha spazio sufficiente per contenere il codice fiscale e la partita Iva richiesti dalla normativa (decreto 41/1998), l'irregolarità può essere sanata comunicando alla banca i dati mancanti. Una volta completate le informazioni si potrà beneficiare della detrazione d'imposta. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

36% per il bonifico on line anche se con descrizione incompleta: Risoluzione 353/E del 7 agosto 2008.

Non è preclusa la possibilità di fruire della detrazione d'imposta del 36% riservata alle spese sostenute per il recupero del patrimon...

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Esclusione dall'Irpef per le somme corrisposte in forza di accordi internazionali: Risoluzione n. 356/E dell'8 agosto 2008.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sono escluse dalla base imponibile Irpef “le somme corrisposte a titolo di borsa di studio dal Governo italiano a cittadini stranieri in forza di accordi e intese internazionali”. Lo prevede il Tuir - all’articolo 3, comma terzo, lettera d-ter - e proprio tale disposizione costituisce il perno centrale della risoluzione n. 356/E dell’8 agosto 2008, con la quale l’agenzia delle Entrate ha riconosciuto l’esclusione dall’imposta sul reddito delle erogazioni corrisposte a non residenti al fine di sostenere lo studio della lingua e della letteratura italiana.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L’Amministrazione, in realtà, è arrivata a tale conclusione alla fine di un percorso interpretativo partito, necessariamente, dall’accertamento della natura delle somme corrisposte ai giovani stranieri. Ma procediamo con ordine.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Borsa si, borsa no</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Circa 700 euro, pagati da Ministero e in minima parte dalle scuole assegnatarie, è quanto cittadini stranieri laureandi o laureati in lingua e letteratura italiana ricevono mensilmente nell’ambito di un “programma” di scambio di assistenti di lingua, per il quale questi “si impegnano ad assistere i docenti titolari della scuola di assegnazione per un periodo di sole 12 ore settimanali, dedicando la maggior parte del tempo a loro disposizione allo studio della lingua italiana attraverso la frequenza di corsi presso le Università italiane riconosciuti dalle Università di appartenenza”.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Proprio lo scopo delle somme e, cioè, il supporto dello studio della lingua e della letteratura italiana, ha aperto la strada alla assimilazione delle stesse alle borse di studio. L’Agenzia ha ricordato come il chiarimento determinante al riguardo fosse stato già fornito con la circolare n. 326/E del 23 dicembre 1997: “per la nozione di borsa di studio si deve far riferimento alle erogazioni attribuite a soggetti, anche non studenti, per sostenere l’attività di studio o di ricerca scientifica, di specializzazione, eccetera”.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Risolta la questione, se ne apre, però, subito un’altra. Dal momento che il descritto “programma” è previsto da accordi bilaterali stipulati fra il Governo italiano e altri Paesi europei, è possibile considerare le borse di studio, in ogni modo, esenti da tassazione in Italia in virtù di accordi contro le doppie imposizione stipulate fra il nostro Paese e gli altri Stati partecipanti all’accordo culturale (Francia, Regno Unito, Irlanda, Belgio, Germania, Austria, Spagna)?</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La tassabilità in Italia delle borse di studio</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Le Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate fra l’Italia e gli altri Paesi interessati prevedono che le somme ricevute da “studenti e apprendisti” stranieri siano tassate esclusivamente nel loro Stato di residenza se, fra l’altro, per i pagamenti siano utilizzati fondi messi a disposizione da enti o soggetti non residenti in Italia (chiaramente il principio si applica in maniera speculare nell’ipotesi di studenti italiani che percepiscono borse di studio all’estero). Dal momento che nel caso esaminato a finanziare le borse di studio sono fondi ministeriali italiani, tale condizione non risulta verificata e, di conseguenza, le somme in questione sono attratte a tassazione anche in Italia.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">A questo punto, la soluzione del quesito è dietro l’angolo.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Tassabilità in Italia ma…in esclusione</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La norma all’inizio citata (articolo 3, comma terzo, lettera d-ter), del Tuir) prevede l’esclusione dalla base imponibile Irpef per le “somme…corrisposte dal Governo italiano…”. L’agenzia delle Entrate ha interpretato la disposizione nel senso che la “concessione delle borse di studio deve discendere da un’espressa volontà governativa e che le borse devono essere finanziate, direttamente o indirettamente, dai ministeri o altri organi del Governo italiano, utilizzando le risorse economiche dallo stesso Governo identificate”. Esclusione dall’Irpef, dunque, anche nel caso in cui la materiale erogazione delle borse di studio sia operata da un altro soggetto (si ricorda che parte della borsa di studio è a carico delle scuole assegnatarie).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">E l’Irap?</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per concludere le “implicazioni” Irap delle somme erogate. L’Amministrazione finanziaria ha propeso per l’esclusione delle stesse dalla base imponibile del tributo del tributo, ex articolo 10-bis, comma 1 del Dlgs 446/1997, in virtù della loro assimilabilità alle borse di studio non assoggettabili a Irpef.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Esclusione dall'Irpef per le somme corrisposte in forza di accordi internazionali: Risoluzione n. 356/E dell'8 agosto 2008.

Sono escluse dalla base imponibile Irpef “le somme corrisposte a titolo di borsa di studio dal Governo italiano a cittadini stranieri in f...

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Iva, nessuna esenzione senza liberalità: Risoluzione n. 349/E del 7 agosto 2008.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La cessione gratuita di unità immobiliare operata da una società cooperativa a vantaggio di un Comune non può beneficiare dell'esenzione dall'Iva (prevista dall'articolo 10, n. 12), del Dpr 633/1972) quando il trasferimento viene effettuato non per mero spirito di liberalità, ma per estinguere una precedente obbligazione assunta nei confronti dell'ente locale, inserendosi, pertanto, in un rapporto di natura sinallagmatica. Lo ha precisato l'agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 349/E del 7 agosto 2008.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il documento di prassi fa seguito fa seguito a un interpello presentato da un Comune, nel quale veniva evidenziato che lo stesso ente locale cedeva, tramite una procedura a evidenza pubblica, un'area aggiudicata successivamente a una società cooperativa. L'area avrebbe dovuto subire dapprima dei lavori di riqualificazione e successivamente sulla stessa si sarebbe realizzato un complesso edilizio avente finalità sia residenziali che commerciali e direzionali.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nell'ambito delle obbligazioni assunte ed evidenziate nel disciplinare di gara, la società si è impegnata a concedere al Comune, in comodato d'uso, una porzione del fabbricato che sarebbe stato destinato e utilizzato dallo stesso ente come ufficio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Successivamente la medesima società si è obbligata a tramutare il titolo in base al quale veniva concessa la porzione di immobile da comodato d'uso in un trasferimento del diritto di proprietà, restando in ogni caso la gratuità dell'operazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Pertanto, la problematica fiscale posta all'attenzione dell'agenzia delle Entrate si identificava con il trattamento fiscale, agli effetti dell'Iva, da applicare alla cessione gratuità dell'immobile.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il Comune interpellante riteneva che la cessione gratuita dovesse considerarsi esente dall'Iva, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 10, n. 12), del Dpr 633/1972.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La disposizione prevede l'esenzione dal tributo per le cessioni di beni, di cui all'articolo 2, secondo comma, n. 4), che vengono effettuate a titolo gratuito nei confronti di determinati soggetti, quali gli enti pubblici, le associazioni riconosciute o fondazioni aventi esclusivamente finalità di assistenza, beneficenza, educazione, istruzione, studio e ricerca scientifica, nonché nei confronti delle Onlus.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Come si evince dal suo tenore letterale, la norma deve essere letta, pertanto, congiuntamente a quella prevista dall'articolo 2, n. 4, del medesimo decreto, in base alla quale sono considerate vere e proprie cessioni quelle operazioni aventi per oggetto beni la cui produzione o il cui commercio rientra nell'attività propria dell'impresa e ciò indipendentemente dal loro valore e per i quali, di conseguenza, all'atto del loro acquisto o importazione sia stato esercitato il relativo diritto alla detrazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Restano, perciò, escluse dall'assimilazione alle cessioni quelle relative ai beni la cui produzione o il cui commercio non rientra nell'attività propria dell'impresa, aventi un valore non superiore 25,82 euro, e quelle relative a beni per i quali non sia stato esercitato il diritto di detrazione dell'imposta assolta sul loro acquisto o importazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Pertanto, gli elementi caratterizzanti la richiamata norma di cui all'articolo 2, secondo comma, n. 4) sono essenzialmente:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la gratuità dell'operazione </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">i beni ceduti debbano rientrare nell'attività propria dell'impresa, a prescindere dal loro valore </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per gratuità deve intendersi che l'operazione deve obbedire a un mero intento di liberalità, non risultando, conseguentemente, vincolata a eventuali impegni nei confronti del cessionario.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In merito al secondo requisito, la circolare n. 25 del 1979 ha precisato cosa si debba intendere per "attività propria dell'impresa"; essa concerne, in particolare, ogni attività ricompresa nell'ordinario campo d'azione dell'impresa e, cioè, nell'oggetto proprio e istituzionale della stessa, a esclusione di quelle attività svolte non in via principale ma in maniera meramente strumentale, accessoria e occasionale.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per le cessioni gratuite di beni non riconducibili nell'attività propria dell'impresa bisogna distinguere:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">quelle che coinvolgono beni di valore inferiore a 25,82 euro non si considerano cessioni di beni per espresso volere del legislatore (trattasi delle spese di rappresentanza per le quali è consentita la detrazione dell'imposta assolta a monte) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">le cessioni di beni, anch'esse riconducibili tra le spese di rappresentanza, che invece superano detto valore per le quali, al contrario delle prime, l'articolo 19-bis1, lettera h), del Dpr 633/1972 prevede l'indetraibilità. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Pertanto, per questi ultimi beni le cessioni gratuite non si considerano cessioni per la semplice ragione che risulta indetraibile l'imposta sostenuta all'atto del loro acquisto o importazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nella fattispecie prospettata, occorreva analizzare se la cessione della porzione di immobile effettuata dalla società nei confronti del Comune avesse le caratteristiche tali da poterla ricondurre nel citato articolo 2, n. 4), e, di conseguenza nell'articolo 10, n. 12), se rese nei confronti di determinati soggetti.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Al riguardo, l'Agenzia si è soffermata in particolare sull'aspetto della gratuità.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con riferimento a tale elemento è stato evidenziato che la società cooperativa nell'aggiudicarsi l'area, o meglio nell'offerta di gara, si è obbligata, tra l'altro, a consegnare dapprima in comodato d'uso e poi successivamente in proprietà la porzione dell'immobile.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Quindi, a parere dell'Amministrazione, sostanzialmente la cessione non rispondeva a un mero intento di liberalità, ma rappresentava piuttosto una modalità di estinzione di una precedente obbligazione assunta dalla medesima società durante la procedura di espletamento della gara pubblica di aggiudicazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Quindi, la cessione era riconducibile nell'ambito di un rapporto avente natura sinallagmatica costituitosi tra il Comune (che ha ceduto l'area da qualificare e riconvertire) e la società aggiudicataria (della medesima area e sulla quale doveva realizzare il complesso immobiliare).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In conclusione, l'operazione, non obbedendo a un mero spirito di liberalità, non può configurarsi alla stregua di una cessione gratuita e, conseguentemente, non essendo riconducibile alla disposizione di cui all'articolo 2, secondo comma, n. 4), del Dpr 633/1972, non può nemmeno fruire della disposizione di esenzione di cui all'articolo 10, n. 12.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Iva, nessuna esenzione senza liberalità: Risoluzione n. 349/E del 7 agosto 2008.

La cessione gratuita di unità immobiliare operata da una società cooperativa a vantaggio di un Comune non può beneficiare dell'esenzio...

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Niente esenzione Iva per le gratuità apparenti: Risoluzione n. 350/E del 7 agosto 2008.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La cessione di immobili fatta da un società nei confronti di un ente pubblico non si configura quale cessione gratuita agli effetti dell'Iva, con conseguente inapplicabilità del regime di esenzione di cui al n. 12) dell'articolo 10, Dpr 633/72, qualora la stessa, pur apparendo carente di una immediata e specifica controprestazione, trova giustificazione e assume carattere oneroso nell'ambito di un'operazione complessa rilevante economicamente, inserita in un rapporto giuridico che prevede adempimenti e oneri per ciascuna delle parti interessate.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Questo, in sintesi, il principio espresso dall'agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 350/E del 7 agosto 2008, resa in risposta a una istanza di interpello concernente il trattamento ai fini Iva della cessione, in favore di un Comune, di una palazzina residenziale posta in essere dalla società proprietaria del terreno, oggetto di un programma di riqualificazione urbana concordato con l'ente locale.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La risoluzione si è soffermata sull'esame della questione relativa alla riconducibilità della cessione nel regime di esenzione dall'Iva previsto dall'articolo 10, n. 12), del Dpr 633/1972, per le cessioni gratuite di beni fatte in favore, fra l'altro, di enti pubblici.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'agenzia delle Entrate ha, al riguardo, analizzato il rapporto esistente tra il cedente e l'ente locale, come disciplinato da un apposito Accordo di programma e da una successiva Convenzione, e ha ricostruito il complesso procedimento di riqualificazione urbana nell'ambito del quale il rapporto tra le parti si inserisce.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Dall'esame dei predetti atti, è stata rilevata l'esistenza, tra le parti, di un complesso rapporto che prevede reciproci adempimenti e oneri, finalizzati alla realizzazione del programma di riqualificazione urbana dell'area di proprietà della società, consistente, oltre che nella effettuazione e cessione al Comune delle opere di urbanizzazione da realizzare sulla predetta area, anche nella realizzazione sulla stessa area di più complessi immobiliari costituiti sia dalla palazzina oggetto di cessione all'ente locale sia da altri alloggi che la società costruttrice potrà porre in vendita.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">L'agenzia delle Entrate ha ravvisato, pertanto, la sussistenza del carattere oneroso della cessione posta in essere dalla società nella circostanza che la cessione si inserisce nell'ambito di un rapporto giuridico che, imponendo adempimenti e oneri per ciascuna della parti interessate, trova giustificazione nell'ambito di un'operazione complessa rilevante economicamente.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Di conseguenza, l'Amministrazione finanziaria, escludendo il carattere gratuito della cessione posta in essere in favore dell'ente locale, ha ritenuto non applicabile la norma di esenzione.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Niente esenzione Iva per le gratuità apparenti: Risoluzione n. 350/E del 7 agosto 2008.

La cessione di immobili fatta da un società nei confronti di un ente pubblico non si configura quale cessione gratuita agli effetti dell...

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Convenienza dell'adesione ai pvc.

L'analisi della convenienza circa l'adesione sui verbali di constatazione, introdotto dalla Manovra d'estate, deve principalmente prendere in considerazione due elementi rilevanti: la riduzione delle sanzioni ad un ottavo del minimo; il secondo consiste nell'accettazione integrale delle pretese dell'Amministrazione finanziaria. Inoltre, si fa notare come, mediante il ricorso all'istituto dell'accertamento con adesione ordinario, il contribuente possa beneficiare, in media, di una riduzione della pretesta impositiva nella misura del 30-40 per cento.

Convenienza dell'adesione ai pvc.

L'analisi della convenienza circa l'adesione sui verbali di constatazione, introdotto dalla Manovra d'estate, deve principalment...

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Abilitazione per i commercialisti per il trasferimento di quote di Srl.

<p>A seguito dell'approvazione, da parte della Camera, del Decreto Legge numero 112 del 2008, l'articolo 36 del medesimo documento, inerente alla cessione delle quote di Srl, diventa direttamente applicabile; tale disposizione legislativa consente ai commercialisti di inviare, mediante modalità telematica, la scrittura privata al Registro delle Imprese.</p><p> </p><p><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em></p>

Abilitazione per i commercialisti per il trasferimento di quote di Srl.

A seguito dell'approvazione, da parte della Camera, del Decreto Legge numero 112 del 2008, l'articolo 36 del medesimo documento, ine...

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Detrazione Iva immediata per l'acquisto di beni in consigment stock.

L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 346/E del 5 Agosto 2008, ha stabilito che il soggetto che acquista beni in consigment stock e versa l'Iva in dogana, ha la possibilità di detrarre l'imposta assolta mediante la registrazione della bolletta doganale sul registro degli acquisti, senza aspettare il passaggio di proprietà della merce, a condizione che i beni acquistati siano inerenti all'attività d'impresa esercitata.

Detrazione Iva immediata per l'acquisto di beni in consigment stock.

L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 346/E del 5 Agosto 2008, ha stabilito che il soggetto che acquista beni in consigment...

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Nuove regole per i conferimenti nelle S.p.A.

<p>In data 1° Agosto 2008, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto con il quale viene modificata la disciplina dei conferimenti nel capitale sociale di società per azioni, che non siano denaro; in caso di conferimento di beni o crediti diversi dai valori mobiliari o strumenti del mercato monetario, il valore discriminante, utilizzato per valutare la necessità o meno di presentare la perizia di stima, sarà dato dal valore equo di detti beni.</p><p> </p><p><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em></p>

Nuove regole per i conferimenti nelle S.p.A.

In data 1° Agosto 2008, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto con il quale viene modificata la disciplina dei conferimenti nel c...

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Momento impositivo IVA sulla permuta servizi.

<p>In caso di permuta servizi tra un'agenzia viaggi e una pubblicitaria, entrambe le agenzie devono emettere fattura improrogabilmente entro la data di inizio del viaggio.<br />Sintesi della notizia pubblicata in Ipsodaily - Quotidiano di informazione su fisco, lavoro e impresa</p><p><br />(Risoluzione Agenzia delle Entrate 31/07/2008, n. 331/E)</p>

Momento impositivo IVA sulla permuta servizi.

In caso di permuta servizi tra un'agenzia viaggi e una pubblicitaria, entrambe le agenzie devono emettere fattura improrogabilmente entr...

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La Cassazione interviene sul concetto di edificabilità.

Secondo quanto contenuto nella sentenza numero 19619 del 17 Luglio 2008, emessa da parte della Corte di cassazione, l'edificabilità di un terreno va determinata in funzione della vocazione edificatoria dello stesso, della sua potenzialità all'edificazione. La decadenza di vincoli su di un terreno non incide sulla destinazione di un suolo, edificatoria piuttosto che agricola, ma al limite ne influenza solamente la determinazione della base imponibile.<br /><br /><br /><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em>

La Cassazione interviene sul concetto di edificabilità.

Secondo quanto contenuto nella sentenza numero 19619 del 17 Luglio 2008, emessa da parte della Corte di cassazione, l'edificabilità di u...

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Estensione degli Ias anche alle Pmi.

<p>A seguito di un esame del documento di consultazione del ministero dell'Economia, riguardante il recepimento definitivo delle direttive 2001/65/Ce e 2003/51/Ce, l'Associazione delle banche appoggia la presa di posizione dell'Organismo italiano di contabilit, consistente in un allargamento dell'utilizzo del fair value e della prevalenza della sostanza sulla forma per tutte le imprese non quotate, piccole e medie. A parere del Consiglio nazionale di dottori commercialisti ed esperti contabili, tale allargamento porterebbe ad oneri eccessivi e a problemi applicativi di natura fiscale e civilistico. </p><p> </p><p><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em></p>

Estensione degli Ias anche alle Pmi.

A seguito di un esame del documento di consultazione del ministero dell'Economia, riguardante il recepimento definitivo delle direttive ...

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