Legge di stabilità 2016: proroga delle detrazioni Irpef

E' data quasi per certa la proroga per tutto il 2016 degli sgravi Irpef del 50% e del 65% per i lavori di ristrutturazione e risparmio energetico, e per l'acquisto di mobili. Il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio ha affermato, in un'intervista del sole 24 Ore del 20.08.2015, che "se lo strumento ha funzionato…sarebbe sbagliato non utilizzarlo al meglio". Sono previste inoltre due ipotesi di rafforzamento del bonus:
estensione dei crediti d'imposta anche agli alloggi popolari pubblici, finora esclusi dai benefici;
ammissione al bonus mobili anche nel caso dell'affitto. Secondo Delrio, è quasi "assurdo" che il beneficio sia previsto solo per chi è proprietario di un'abitazione perché "nella gran parte dei casi un giovane che ha più bisogno di essere sostenuto comincerà il suo percorso andando in affitto" (si veda anche speciale del 02.09.2015 "Bonus mobili 2016: con la proroga varrà anche per chi è in affitto").

Legge di stabilità 2016: bonus investimenti e proroga assunzioni

Tra le ipotesi al Governo vi è anche un bonus fiscale per gli investimenti in conto capitale per tutte le Pmi, senza distinzioni territoriali. L'idea è di incentivare le imprese consentendo di fruire di un maggior ammortamento del 40% del valore degli investimenti in macchinari produttivi, per un anno o per un triennio. La misura non è ancor stata messa a punto in maniera dettagliata, anche perché prima bisogna individuare la copertura. L'intervento sarebbe esteso a tutto il territorio nazionale con un potenziamento per le zone del Sud, prevedendo la riduzione del periodo obbligatorio di ammortamento. Questa misura rientra nel c.d. "piano Sud", assieme alla proroga dell'incentivo assunzioni introdotto dalla Legge di Stabilità 2015, in scadenza a dicembre. La proposta è di prorogarlo per un altro anno, e di potenziarlo per il Sud in caso di assunzioni stabili under 30, donne e over55.

Legge di stabilità 2016: semplificazione PMI

Con la Legge di stabilità 2016 il governo intende anche continuare l'opera di semplificazione per le piccole e medie imprese, seguendo le indicazioni della delega fiscale, rimasta in gran parte inattuata. Tra le ipotesi del Governo vi è la possibilità di:
reintrodurre il c.d. regime dei minimi, per ora prorogato solo fino al 31.12.2015. Questo regime si affiancherà a quello agevolato dei forfetari, introdotto con la scorsa legge di Stabilità (per saperne di più vai allo speciale del 24.07.2015 "Regime forfetario e minimi 2015: le ultime novità").
. E' ancora da decidere se l'imposta sostitutiva, ridotta di 1/3 (quindi pari al 5%), sarà applicata per i primi 3 anni di attività o per i primi cinque;
definire l'esclusione dall'Irap per i professionisti e le imprese prive di autonoma organizzazione, da anni in lista di attesa. L'esclusione sarebbe prevista, per presunzione assoluta, alle persone fisiche che svolgono attività d'impresa professionale e che, pur non avendo esercitato l'opzione, hanno i requisiti per accedere ai regimi agevolati (regime dei minimi e dei forfetari);
prevedere la possibilità, per le società di persone e le ditte individuali in contabilità semplificata, di usare il criterio di cassa in deroga al criterio di competenza;
istituire la c.d. imposta dell'imprenditore (Iri): il reddito d'impresa sarebbe tassato al 27,5%, come l'Ires, senza più essere colpito dall'Irpef. In questo modo tutte le imprese saranno tassate con la stessa aliquota, indipendentemente dalla forma giuridica.

Legge di stabilità 2016: possibile taglio IRES

Si tratta ancora di un'istruttoria tecnica, ma è possibile che con la Legge di Stabilità 2016 il Governo decida di tagliare l'IRES già dal 2016, e portala dall'attuale 27,5% al 25%. La riduzione però sarebbe al momento solo per il Sud. L'intervento sarebbe un'anticipazione della rimodulazione dell'aliquota IRES, che dovrebbe gradualmente essere ridotta al 24% su tutto il territorio nazionale, a partire dal 2017.

L'ultima ipotesi sul taglio dell'Ires per il Sud,  prevede che la riduzione dell'aliquota sia condizionata agli investimenti. Si tratterebbe di un taglio dell'Ires dall'attuale 27,5% al 20% per le seguenti regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia - regioni individuate dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020. La riduzione però sarebbe condizionata all'esecuzione di investimenti: in questo modo il risparmio fiscale verrebbe completamente reinvestito, e le risorse sarebbero rimesse in circolo. C'è poi una ragione pratica a questa condizione: l'agevolazione studiata come una sorta di "bonus produttivo" non richiederebbe nessuna notifica a Bruxelles. Per la copertura della misura, nel caso in cui fosse limitata alle Pmi, servirebbero circa 300-400 milioni di Euro.

Un'altra possibilità potrebbe essere di non vincolare più la riduzione dell'IRES alle imprese del Mezzogiorno, ma di condizionare l'aliquota "agevolata" alla classe dimensionale delle aziende (concedendola quindi solo alle Pmi), oppure restringendo ancora di più il campo d'azione alle piccole aziende a carattere innovativo.

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