Per chi non li conoscesse, i "TLD" sono i domini di primo livello, che seguono il nome a dominio (definito dominio di secondo livello) dopo il punto in un qualsiasi indirizzo URL. In generale:


  • l’estensione .IT viene definita "country code TLD" (o "ccTLD");
  • le estensioni .COM o .NET vengono definite "generic TLD" (o "gTLD");
  • le nuove estensioni .art., .chat, .shop, .shoes ecc. vengono indicate, come già detto, "nTLD".

L’ICANN ha in programma di rilasciare oltre 700 nTLD nel corso dei prossimi anni. Al momento, le statistiche parlano di oltre 400 nuove nTLD, già rese disponibili, e di oltre 3 milioni di domini già attivati con questa tipologia di estensione.
L’obiettivo delle nTLD è quello di aprire nuovi spazi online e traghettarci verso un nuovo modo di concepire la Rete, non più organizzato in base ad un ordine territoriale o geografico (come hanno fatto finora le estensioni .it, .de, .fr, ecc.), bensì per area o categoria di riferimento. Le nTLD consentiranno alle imprese di beneficiare di nuove opportunità di sviluppo online, ma incrementeranno anche i rischi derivanti soprattutto dalle registrazioni illecite effettuate dai cosiddetti cyber squatter. Si tratta di:


  • soggetti che registrano a fini di profitto TLD uguali, simili o anche solo confondibili con i nomi a dominio o i marchi "celebri"; oppure di
  • soggetti che si accaparrano preventivamente i TLD al fine di tentare di venderli ai soggetti titolari di marchi o denominazioni sociali identiche o anche solo simili ad un prezzo totalmente fuori mercato.


E’ assolutamente consigliabile registrare il proprio marchio (corrispondente al marchio della propria impresa oppure alla propria denominazione sociale) con una delle nuove estensioni essenzialmente per:


  • ragioni di marketing, perché in tal modo è possibile diversificare le aree di attività di un medesimo business. Se si è titolari, ad esempio, di un’attività alberghiera, oltre ad attivare il nTLD ".hotel" dedicato agli ospiti, nel caso in cui vengano organizzati corsi per manager da adibire alle varie attività dell’hotel potrebbe essere opportuno attivare il dominio con estensione ".academy" dedicato agli iscritti a tali corsi oppure a quanti vogliono avere informazioni in merito;
  • proteggere il proprio marchio, perché in tal modo si evita che il marchio o la denominazione sociale, che rappresentano il business e il nome di un’impresa, finiscano nelle mani di terzi malintenzionati. Così facendo si protegge la propria reputazione online, si controlla la propria presenza sul Web e si migliora la competitività del marchio evitando danni d’immagine o sviamento di clientela;
  • questioni di rank, perché gli nTLD specificano meglio l’ambito di attività di un’impresa e conseguentemente migliorano il posizionamento del sito nelle result pages sui motori di ricerca (questo è un aspetto dichiarato apertamente da Google, a patto che i contenuti delle pagine Web attestate sul dominio siano direttamente correlabili dal punto di vista della "Search Engine Optimization" alla nTLD prescelta).
Inoltre, la legge italiana (in particolare il "Codice della Proprietà Industriale") equipara praticamente il domain name e il marchio anche sul piano della loro tutela o enforcement. Di qui è di tutta evidenza quale importanza assuma un domain name e perché vi sia l’esigenza di "coordinare" il proprio marchio (a maggior ragione se questo è registrato come marchio d’impresa) con uno o più TLD o nTLD per evitare, ad esempio, che cyber squatters senza scrupoli possano appropriarsene indebitamente. Alla luce di quanto sopra, oggi è assolutamente opportuno verificare lo stato del proprio portafoglio di nomi a dominio, ripensando le strategie di protezione su Internet visti gli strumenti di tutela a disposizione.

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