È on line, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la versione da “esportazione” della circolare n. 16/E dell’11 giugno scorso, con la trasposizione in lingua inglese di quanto chiarito sull’ambito di applicazione degli sconti fiscali introdotti dal decreto legge 179/2012, volti a favorire la nascita e crescita di nuove imprese innovative, mediante investimenti agevolati nel capitale, ad aumentare l’impiego di personale altamente qualificato e attrarre capitali esteri in Italia (vedi articolo “Sostegno agevolato alle start up: gli sconti al check up generale”).

Il documento di prassi, ricordiamo, propone uno screening generale delle agevolazioni. Cioè, una puntuale e dettagliata analisi, con le risposte e i chiarimenti necessari, sulle misure a favore delle start up e degli incubatori certificati (le società che sostengono la nascita e lo sviluppo di start-up innovative), come l’esenzione dall’imponibile degli strumenti finanziari diretti a remunerare prestazioni lavorative e consulenze qualificate, il credito di imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, le detrazioni e deduzioni per gli investimenti nel capitale sociale, l’esonero dal pagamento dell’imposta di bollo e l’esclusione dalla disciplina antielusiva sulle società di comodo.

Gli incentivi sono in favore delle persone fisiche e giuridiche che investono nel capitale sociale di imprese “start up innovative” direttamente o attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr). I beneficiari sono individuati con precisione nell’articolo 2, commi 1 e 2, del decreto. Il risparmio consiste in una detrazione Irpef del 19% (con un limite massimo di 500mila euro per periodo d’imposta) ovvero in una deduzione Ires del 20% delle somme investite: in quest’ultimo caso, il limite di importo agevolabile è di 1,8 milioni di euro.
Se poi le start up sono a vocazione sociale o sviluppano e commercializzano prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico, le percentuali passano, rispettivamente, a 25 e 27 per cento.
È concesso, inoltre, a chi assume personale altamente qualificato, un credito d’imposta pari al 35% delle spese sostenute.


Fonte: Agenzia Entrate

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