Le informazioni 2014, dei primi quattro mesi, sono stati pubblicati oggi dal dipartimento delle Finanze – sul proprio sito internet – con la diffusione del consueto Osservatorio sulle partite Iva. Sono quasi 46mila le nuove partite Iva aperte in aprile: lievemente in calo rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso (-3,3%).
On line, è possibile leggere i numeri anche attraverso una “navigazione dinamica”, che consente di analizzare i dettagli e incrociare dati attraverso una distribuzione temporale, serie storiche, analisi e grafici, distinzioni per attività, per scelta di regime (vantaggio), per classi di età, nonché cifre sulle partite Iva chiuse nell’anno in corso e quelle chiuse nello stesso anno in cui sono state aperte.

Distribuzione per natura giuridica
La distribuzione per natura giuridica evidenzia che quasi il 73% delle nuove partite Iva è stato aperto in aprile da persone fisiche (-6,7%), mentre per circa il 20% si tratta di società di capitali (+12,6%) e per oltre il 6% di società di persone (-7,1%). Il risultato, in favore delle società di capitale, è stato certamente influenzato dalle recenti norme civilistiche che facilitano l’apertura di società a responsabilità limitata.
La quota dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” rappresenta solo lo 0,7% del totale.

Distribuzione per ripartizione territoriale
Rispetto alla distribuzione delle nuove aperture sul territorio nazionale, per oltre il 45% sono localizzate nel Nord dello Stivale, quasi il 23% è al Centro e circa il 35% al Sud e Isole.
Il confronto con l’anno scorso mostra incrementi percentuali significativi in Valle d’Aosta (+20%) e Molise (+13%), e flessioni – altrettanto evidenti – in Puglia e Toscana (entrambe -10%).

Distribuzione per settore produttivo
La classifica dei settori produttivi che sono andati per la maggiore nel quarto mese 2014 conferma il commercio come attività preferita per iniziare (23% del totale). Seguono le attività professionali (14%) e l’agricoltura (11%). La stessa classifica, in termini percentuali rispetto all’anno scorso, segna aumenti maggiori in agricoltura (+5%), nei servizi informativi (+4%) e nel settore dell’alloggio/ristorazione (+3,7%), mentre le flessioni più consistenti si osservano nelle attività finanziarie (-38%) e nell’edilizia (-9%).

Analisi per sesso e per età
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è stabile, con i maschi che risultano intestatari del 64% di nuove partite Iva.
Il 48% sono state aperte da giovani fino a 35 anni e il 34% da appartenenti alla fascia fra i 36 e i 50 anni.
Rispetto all’aprile 2013, il maggiore calo di aperture si registra nella classe fino a 35 anni (-10%), mentre è in crescita – anche se lievemente – quella oltre i 65 anni (+0,5%).
Il 27,4% delle nuove partite Iva, pari a 12.551, ha aderito al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (“nuovi minimi”), in base al quale i redditi conseguiti sono assoggettati a imposta sostitutiva con aliquota del 5% e che esonera dal pagamento di Iva e Irap.


Fonte: Agenzia Entrate

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