Sono pensionato. Dall'1 gennaio del prossimo anno diventerò amministratore del condominio in cui abito. Sono tenuto all’apertura della partita Iva?

Per valutare la necessità di aprire o meno la partita Iva, è opportuno verificare in concreto le modalità con cui si andrà a svolgere l’attività di amministratore di condominio. Qualora, infatti, la si eserciti in maniera sistematica, abituale e organizzata (ad esempio, gestendo più condomini), il reddito prodotto sarà qualificato come reddito di lavoro autonomo e lo stesso sarà, pertanto, soggetto a tutti gli obblighi previsti dalla normativa Iva (fatturazione, tenuta dei registri Iva, versamento dell’Iva periodica, dichiarazione). Il codice attività da indicare al momento della richiesta di apertura della partita Iva in tale ipotesi sarà il 68.32.00 – Amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi.
Nella diversa ipotesi in cui amministratore di condominio sia un soggetto non esercente arti o professioni, che svolge in via continuativa l’attività di amministratore senza vincolo di subordinazione, senza impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita (come nel caso di un condomino che si occupa della gestione del proprio stabile), l’attività genera reddito assimilato a quello di lavoro dipendente. In tal caso, conseguentemente, non vi sarà alcun obbligo ai fini Iva, in quanto l’attività è esclusa dal campo di applicazione del tributo.


Fonte: Agenzia Entrate

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