Sono un agricoltore. Nell'anno 2012 ho affittato la mia quota latte emettendo regolare fattura, vorrei sapere se l'importo ricavato deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e in quale quadro.

La produzione a scopo commerciale di latte bovino, anche in forma trasformata, è assoggettata al regime delle quote latte. Ogni allevatore di bovini possiede una quota che stabilisce la quantità che può essere prodotta per la commercializzazione. Le quote rientrano nel reddito agrario nel caso che l’attività agricola sia posta in essere da imprenditori individuali e società semplici mentre per le società di persone (snc e sas) e quelle di capitale (srl e spa) sono sempre produttive di reddito d’impresa (come proventi di esercizio). La loro cessione, a titolo definitivo o temporaneo, rientra pertanto nella determinazione catastale del reddito agrario (da denunciare nel quadro RA del modello Unico). Analogamente, i costi sostenuti per l'acquisto delle quote latte non assumono altrettanta autonoma rilevanza ma sono assorbiti dal criterio forfetario di tassazione del reddito agrario (risoluzione n. 51/E del 2006). Gli atti di trasferimento che hanno per oggetto l'affitto delle quote, devono essere redatti mediante scrittura privata autenticata, soggetta a registrazione presso il competente ufficio dell'Agenzia, e devono essere annotati presso i competenti organi regionali e provinciali di controllo affinché provvedano alle necessarie annotazioni dei trasferimenti. Ai fini Iva le cessioni dei diritti, essendo poste in essere nell'esercizio dell'impresa, vanno assoggettate ad aliquota ordinaria in quanto, non trattandosi di beni compresi nella prima parte della Tabella A, non trova applicazione il regime speciale di cui all’articolo 34 del Dpr 633/72.


Fonte: Agenzia Entrate

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