Una sforbiciata “amministrativa” agli adempimenti fiscali: in alcuni casi accorpati, in altri eliminati, come l’obbligo, per le imprese in fallimento, di presentare il modello per i dati degli studi di settore. Tra le tante, poi, il modello Unico, che diventa il mezzo attraverso il quale fare arrivare all’Amministrazione finanziaria notizie e dati che prima richiedevano ulteriori azioni da parte del contribuente. Sempre grazie alle nuove funzionalità di Unico, dal 2014, stop, inoltre, alle comunicazioni alle direzioni regionali sulle “grandi” minusvalenze. Entra nella semplificazione anche lo “spesometro” e il relativo modello in cantiere, che si prepara a ospitare pure le comunicazioni sui contratti di leasing e noleggio, così come le operazioni black list. E, ancora, il contribuente potrà consegnare la chiave del suo “cassetto fiscale”, che si riempie anche con le informazioni relative all’iscrizione al Vies, a più di un intermediario, ad esempio il commercialista e il consulente del lavoro. Sono soltanto alcuni degli interventi di “taglio” amministrativo messi in campo dall’Agenzia delle Entrate, che vanno ad aggiungersi alle misure contenute nel disegno di legge “semplificazioni”, approvato dal Consiglio dei ministri del 19 giugno, come l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione, che scatterà solo a quota 75mila euro di attivo ereditario, e l’eliminazione del riaddebito in fattura delle spese di vitto e alloggio dei professionisti.

Nella conferenza stampa, che si è svolta oggi a Roma presso la sede centrale dell’Agenzia in via Cristoforo Colombo, il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, e il vice direttore, Marco Di Capua, hanno presentato le “Semplificazioni degli adempimenti”, alcune già realtà, altre in itinere. Tutte, sono il risultato di un tavolo di lavoro che, in quest’ultimo anno, ha visto confrontarsi l’amministrazione finanziaria e i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali.

È soltanto la prima tappa di un lavoro che deve proseguire, sottolinea il viceministro, e di una più ampia manovra che vuole agevolare il rapporto tra fisco e contribuenti, attraverso tre passaggi fondamentali: la riduzione della pressione tributaria, la certezza del diritto e, appunto, la semplificazione degli adempimenti, spesso troppo complessi e gravosi, principalmente per le imprese. Casero assicura il sostegno dell’esecutivo per appoggiare l’eliminazione e lo snellimento di “norme che non portano grande vantaggio dal punto di vista del gettito ma creano una serie di problemi al contribuente e alle imprese”. Ribadito il sostegno del governo, poi, alle imprese. Quest’anno i rimborsi Iva sono raddoppiati rispetto allo scorso anno: 3,8 miliardi a luglio 2012, 7,1 miliardi a luglio 2013.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, facendo riferimento all’“alluvione di norme e adempimenti” che ha interessato negli anni il sistema fiscale del nostro Paese, porta i risultati realizzati dal gruppo di lavoro da lui costituito e all’opera da giugno dello scorso anno. Significativamente sfoltiti obblighi, comunicazioni e procedure onerosi per imprese e cittadini. Ulteriori interventi attendono l’approvazione del disegno di legge o provvedimenti direttoriali ad hoc. L’obiettivo è il miglioramento del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente. L’auspicio del direttore è che tutte le associazioni di categoria possano parlare di “Fisco amico”.

Più tecnico l’intervento del vice direttore dell’Agenzia, Marco Di Capua, che è entrato nel dettaglio delle semplificazioni amministrative già realizzate e di quelle che presto si concretizzeranno attraverso provvedimenti direttoriali.
L’operazione, sottolinea Di Capua, è avvenuta su due piani: gli adempimenti non sono soltanto stati eliminati o unificati concentrando, per quanto possibile, gli obblighi e gli appuntamenti fiscali, ma è anche cambiato il modo in cui effettuarli, favorendo e implementando il canale telematico.

Studi di settore: semplificazione fatta
Tanto per cominciare, dal periodo d’imposta 2012, le imprese in liquidazione coatta amministrativa o in fallimento non devono più presentare il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore.
Rimanendo in tema, l’eventuale invito al contribuente a presentare lo stesso modello, se previsto, è, sempre da quest’anno, inserito direttamente nella ricevuta telematica che attesta l’avvenuta trasmissione della dichiarazione dei redditi Unico.
Sempre a proposito della comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi settore, attenzione massima ai contribuenti colpiti dal terremoto del maggio dello scorso anno, che non dovranno presentarlo per l’annualità 2012, se residenti o con sede operativa in una delle zone interessate dal sisma, nel caso dichiarino una delle seguenti cause di esclusione: cessazione dell’attività, liquidazione volontaria o periodo di non normale svolgimento dell’attività (provvedimento del 27 maggio 2013).

In pensione il modello Iva 26Lp
In un’ottica di razionalizzazione della modulistica, va “in soffitta” dal 2014, con riferimento al periodo d’imposta 2013, il modello Iva 26Lp, per il riepilogo delle liquidazioni periodiche effettuate dalle società partecipanti alla procedura di liquidazione Iva di gruppo. Le informazioni in esso contenute viaggeranno nella dichiarazione annuale Iva presentata dall’ente o società controllante. Rimane l’obbligo di presentare all’agente della riscossione le garanzie offerte dalle singole controllate, i cui crediti trasferiti hanno trovato compensazione nella procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo.

Unico sempre più unico
Il modello Unico va ad occupare il posto di canale “privilegiato” con cui informare l’Amministrazione finanziaria dei dati utili a inquadrare la posizione fiscale del contribuente, diventando trait d’union di una serie di comunicazioni prima indipendenti.
E così a partire dalla dichiarazione 2014 (periodo d’imposta 2013) le minusvalenze superiori a 5 milioni di euro derivanti da cessioni di partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni finanziarie realizzate anche a seguito di più atti di disposizione e quelle sopra i 50mila euro relative a operazioni su azioni o altri titoli negoziati, anche a seguito di più passaggi, in mercati regolamentati italiani o esteri, confluiscono solo nella dichiarazione, senza invio di documentazione alle direzioni regionali.
Dal prossimo anno, inoltre, direttamente in Unico, anche la variazione dei criteri di valutazione dei beni d’impresa iscritti in bilancio, quindi, niente più allegati.

Il modello di quest’anno è anche diventato più leggero. Il quadro RU, infatti, ha cambiato completamente struttura: quasi tutti i crediti d’imposta concessi alle imprese finiscono nell’unica sezione “multi modulo” che sostituisce le precedenti 22. Inoltre, è stato eliminato il quadro della decadenza e i crediti ricevuti e trasferiti confluiscono in campi ad hoc.
Ma la dieta continua anche l’anno prossimo. Questa volta il taglio riguarderà il quadro EC, che richiederà meno informazioni.

Nuovi clienti per Sid, il più “garantito” dei canali
I premi e i contratti assicurativi, esclusi quelli relativi alla responsabilità civile e all’assistenza e garanzie accessorie, saranno trasmessi con un unico invio tramite Entratel e Fisconline: questo per il 2012 (entro il prossimo 4 dicembre). Poi, grazie a Sid, il nuovo sistema di interscambio dati a prova di privacy, dal prossimo anno l’invio avverrà con un solo file.
Si tratta dello stesso canale che gli operatori finanziari, come banche e poste, devono utilizzare per trasmettere le movimentazioni e i rapporti intrattenuti con i propri clienti.
Non è ancora ufficiale, ma lo sarà presto (il relativo provvedimento è atteso entro il 30 settembre). Con il pensionamento dei vecchi “ nastri” e di altri sistemi superati, via Sid anche le comunicazioni dei proventi per i quali non trova applicazione l’imposta sostitutiva, percepiti da non residenti e da società residenti, in relazione a titoli detenuti all’estero.

Lo Spesometro ingloba altre comunicazioni
Nelle maglie della semplificazione anche lo “spesometro”. Interessati dall’azione i dati da inviare, le modalità e la tempistica. Un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate specificherà, per le operazioni con obbligo di fattura, che è possibile comunicare, per ciascun cliente e fornitore, in alternativa:
le singole operazioni effettuate, indipendentemente dall’importo
l’ammontare complessivo dell’imponibile e dell’imposta relativa all’anno di riferimento.
Con lo stesso provvedimento sarà approvato il modello da compilare per la trasmissione dei dati tramite Entratel o Fisconline, che potrà, tra l’altro, essere utilizzato anche per comunicare le operazioni in contanti legate al turismo, tra mille e 3.600 euro, effettuate con persone fisiche non residenti di cittadinanza diversa da quella di uno dei Paesi Ue o dello Spazio economico europeo.
Il modello andrà bene anche per comunicare le informazioni su leasing e noleggio di autovetture, caravan, altri veicoli, unità da diporto e aeromobili, a partire dai dati riferiti al 2012.
La comunicazione imbarca, inoltre, le notizie relative ai rapporti intrattenuti con partner di San Marino e con operatori economici residenti o domiciliati in Paesi black list.

L’F24 allarga i suoi orizzonti
Il modello unificato di pagamento F24, con un provvedimento di prossima emanazione, apre il suo utilizzo anche all’imposta sulle successioni e donazioni, alle imposte di registro, di bollo, ipotecaria e catastale.


Fonte: Agenzia Entrate

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