Dall’1 gennaio 2013, il tributo sull’immondizia ha cambiato “faccia”. La scelta spetta ora agli enti locali se avvalersi di una tassa o di una tariffa. Per ogni opzione, la risoluzione n. 37/E del 27 maggio fornisce i codici tributo per il pagamento di quanto dovuto, sanzioni e interessi compresi, mediante il modello F24.
I Comuni, infatti, che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, possono, attraverso un apposito regolamento, applicare una tariffa, avente natura corrispettiva, in sostituzione del tributo, come previsto dal comma 29 dell’articolo 14 del Dl 201/2011.

Questi i “numeri” giusti
Per versare la Tares, il codice da indicare è 3944. Per la tariffa, invece va utilizzato il 3950. La maggiorazione, infine, vuole il 3955.
Questi stessi codici valgono anche per regolarizzare il tributo a seguito dell’attività di controllo.

Dopo il controllo, però…..
Per pagare le penalità in cui si incorre se le verifiche tributarie sono “positive”, la risoluzione indica anche i codici ad hoc per interessi e sanzioni:

3945 (Tares – interessi)
3946 (Tares – sanzioni)
3951 (Tariffa – interessi)
3952 (Tariffa – sanzioni)
3956 (Maggiorazione – interessi)
3957 (Maggiorazione – sanzioni)

Compilazione del modello F24
Per la corretta compilazione dell’F24, i codici tributo devono essere indicati nella sezione “Imu e altri tributi locali”. Il contribuente deve indicare, nello spazio “codice ente/codice comune”, anche il codice catastale del Comune dove sono situati gli immobili e in quello “numero immobili”, deve riportare il numero degli stessi (massimo 3 cifre). Nello spazio “Ravv.”, deve barrare se il pagamento si riferisce a ravvedimento. Inoltre, nel campo “rateazione/mese rif”, dovrà essere riportato il numero della rata. Infine, in “anno di riferimento” si dovrà scrivere l’anno d’imposta cui si riferisce il pagamento (o il ravvedimento).


Fonte: Agenzia Entrate

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