Domanda
Il nostro studio ha inviato una comunicazione obbligatoria di assunzione a tempo determinato il giorno 05/02/2013 con decorrenza 06/02/2013 fino al 30/09/2013 ma erroneamente la data di inizio e' stata indicata in 06/01/2013 risultando in questo modo in ritardo la comunicazione e facendo intendere che il rapporto di lavoro e' iniziato un mese prima non dichiarandolo (cosa impossibile perche' il lavoratore in quel periodo si trovava all'estero ed e' arrivato in itali alcuni giorni prima). i termini di 5 giorni per rettificare la comunicazione sono oramai trascorsi come ci ha comunicato via e-mail il servizio della provincia interpellato. A questo punto cosa e' meglio/opportuno fare per dimostrare che e' stato meramente un errore nella comunicazione obbligatoria e non una tardiva comunicazione di avvio del rapporto di lavoro?

Risposta
In merito al quesito richiesto si conferma che, pur comprendendo la piena "buona fede " dello studio che ha effettuato la comunicazione in modo errato della data di avvio del rapporto a termine indicato , consigliamo comunque, se pur in ritardo, di formalizzare "immediatamente" "on line" opportuna rettifica della comunicazione effettuata; tale dichiarazione, se pur non rientrando più nei termini previsti dei 5 giorni, rappresenta l'unico modo formalmente ammesso per ovviare a sanzioni conseguenti da eventuali controlli futuri ispettivi sulla vicenda; la comunicazione di rettifica rimane quindi l'unico elemento e atto in grado rendere documentabile le richieste di modifica rispetto a quanto dichiarato e rendere quindi valida la comunicazione del rapporto di lavoro (e quindi dei suoi dati essenziali: data avvio, data fine tipo rapporto ...); ove non possibile a mezzo on line a causa di eventuali "blocchi" informatici (con vincoli di date che rendono impossibile la rettifica essendo ormai superato il termine previsto dei cinque giorni), raccomandiamo di utilizzare la sempre valida via "manuale " (raccomandata con ricevuta di ritorno all'ufficio competente) conservandone apposita documentazione nel dossier "azienda".


Fonte: IPSOA

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