Imprese, professionisti e lavoratori autonomi non in “armonia” con i ricavi o i compensi previsti dalle elaborazioni e dalle stime degli studi di settore per il 2011 hanno tempo fino a giovedì 28 febbraio per comunicare all’Amministrazione finanziaria le circostanze e le criticità che hanno determinato il disallineamento. L’appuntamento si rinnova dopo le precedenti esperienze relative ai periodi d’imposta 2009 e 2010.
E’ un’ulteriore finestra per argomentare le ragioni delle discordanze, con più calma e più nel dettaglio rispetto alla possibilità già offerta dalle “Note aggiuntive” di Gerico in occasione della presentazione di Unico 2012.

Perché conviene
Si tratta di un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Nell’ipotesi di motivazioni adeguate, infatti, i vantaggi sono a doppio senso: per il contribuente, che non è chiamato dall’Amministrazione a specificare in modo più esauriente le anomalie; per l’ufficio che può archiviare il “caso” senza dar seguito ad ulteriori accertamenti perché soddisfatto delle spiegazioni fornite.

Ammesse le eccezioni
In pratica, la procedura consente di informare nel dettaglio l’Amministrazione sui fatti che hanno portato, nonostante i correttivi apportati per la difficile crisi economica, a situazioni di non congruità (anche in presenza di non normalità economica), non normalità (nonostante una situazione generale di congruità) e non coerenza, rispetto alle stime elaborate secondo il sistema messo a punto con gli studi di settore.

Si tratta di calcoli che tengono conto di molteplici varianti riguardanti non soltanto il comparto economico in cui opera il contribuente, ma anche elementi più mirati che servono a definire nello specifico la portata dell’attività svolta: diventano, quindi, rilevanti, ad esempio, la localizzazione geografica, i servizi offerti e l’organizzazione della struttura, la concorrenza, l’andamento della domanda, i prezzi di vendita. Esistono, però, i fuori programma, le eccezioni, circostanze peculiari o eccezionali che impongono di rivedere le previsioni anche se basate su fondate analisi economiche e tecniche statistico-matematiche idonee, in linea generale, per quel tipo di attività o professione.

Per questo i contribuenti non sono tenuti ad adeguarsi agli studi di settore, ma possono dichiarare meno spiegando il perché, come già detto, con la dichiarazione dei redditi o, per quanto riguarda il 2011, entro il prossimo 28 febbraio, utilizzando l’apposito software messo a disposizione dall’Agenzia, applicazione utile anche per la comunicazione delle cause di esclusione o inapplicabilità del particolare sistema di accertamento.
Tra queste, ad esempio:
ricavi o compensi superiori a 5.164.569 euro
società cooperative a mutualità prevalente
bilancio redatto in base ai principi contabili internazionali
reddito determinato con criteri “forfetari”
“Attività dei consorzi di garanzia collettiva fidi” (64.92.01), “Attività di Bancoposta” (66.19.40), “Affitto d’aziende” (68.20.02) svolte in modo prevalente
attività d’impresa a cui si applicano gli studi di settore per il periodo d’imposta in cui cessa l’applicazione dell’agevolazione per l’imprenditoria giovanile.
Un software ad hoc
Ed è in Rete, già dallo scorso 23 novembre, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, il pacchetto informatico da utilizzare per comunicare telematicamente i motivi di non congruità, non normalità o non coerenza rispetto agli studi di settore elaborati per il periodo d’imposta 2011, oppure per indicare i motivi di inapplicabilità o di esclusione.
L’applicazione, scaricabile gratuitamente, è “Segnalazioni 2012”, ed è raggiungibile all’indirizzo www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione “Home - Cosa devi fare - Dichiarare - Studi di settore e parametri - Studi di settore - Compilazione - Software di compilazione per l’invio di segnalazioni”.

La comunicazione può essere inviata direttamente dal contribuente oppure tramite un intermediario autorizzato, utilizzando l’applicazione “FileInternet” - per gli utenti di Fisconline - ed “Entratel” per gli abilitati al servizio. È necessario essere in possesso del Pincode rilasciato dall’Agenzia delle Entrate; chi non l’avesse può richiederlo facilmente tramite la registrazione ai servizi telematici dell’Agenzia.
A fine operazione, se la procedura è stata eseguita correttamente, il sistema risponderà che la trasmissione è andata a buon fine e comunicherà il numero delle segnalazioni inviate.


Fonte: Agenzia Entrate

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