La legge di stabilità 2013 ha abrogato la quota di IMU statale, con l' eccezione di una quota dovuta sui fabbricati di categoria catastale D. Le novità mirano a superare le criticità legate alla quota di imposta statale, attraverso l'attribuzione dell' intero gettito dell' IMU sperimentale ai Comuni. La compensazione della perdita di gettito che consegue all'Erario avviene attraverso la soppressione del fondo destinato alla perequazione verticale tra Comuni ricchi e poveri e l'istituzione di una riserva di gettito in favore dello Stato, corrispondente all'IMU dovuta sugli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, determinata con l'aliquota base dello 0,76%. L'altra novità è rappresentata dalla previsione che consente ai Comuni di elevare l' aliquota d'imposta sui fabbricati D sino a 0,3 punti percentuali.
L’IMU torna L’IMU torna ai Comuni, come previsto nella disciplina a regime dell’imposta e come peraltro è sempre stato nell’ICI. La legge di stabilità 2013 prevede infatti l’abrogazione della quota d’imposta statale, inizialmente attribuita dall’art. 13, comma 11, del D.L. n. 201/2011, per le residue annualità di vigenza della versione sperimentale del tributo comunale, con la sola eccezione di una quota pari allo 0,76% dell’imposta dovuta sui fabbricati di categoria catastale D. Viene così meno, su pressante richiesta dei Comuni, e con la condivisione degli organi governativi, una delle principali anomalie dell’IMU sperimentale. Si è trattato di un’anomalia la cui ratio ispiratrice era comprensibile, ma che si è rivelata alla prova dei fatti foriera di criticità anche operative di non poco conto.ai Comuni, come previsto nella disciplina a regime dell’imposta e come peraltro è sempre stato nell’ICI. La legge di stabilità 2013 prevede infatti l’abrogazione della quota d’imposta statale, inizialmente attribuita dall’art. 13, comma 11, del D.L. n. 201/2011, per le residue annualità di vigenza della versione sperimentale del tributo comunale, con la sola eccezione di una quota pari allo 0,76% dell’imposta dovuta sui fabbricati di categoria catastale D. Viene così meno, su pressante richiesta dei Comuni, e con la condivisione degli organi governativi, una delle principali anomalie dell’IMU sperimentale. Si è trattato di un’anomalia la cui ratio ispiratrice era comprensibile, ma che si è rivelata alla prova dei fatti foriera di criticità anche operative di non poco conto.


Fonte: Agenzia Entrate

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