In vista del saldo dell’imposta municipale propria (Imu), il dipartimento delle Finanze, con la risoluzione 1/Df del 3 dicembre, interviene fornendo ulteriori precisazioni rispetto all’esenzione dall’imposta prevista per gli enti non commerciali, che svolgono la propria attività senza scopo di lucro.
Il documento, in pratica, entra nel dettaglio di alcuni nodi problematici del Dm 200/2012, il regolamento che ha definito le modalità di applicazione dell’agevolazione in riferimento agli Enc.

I punti essenziali della risoluzione sono due.
Il primo riguarda gli enti ecclesiastici: potranno accedere all’agevolazione presentando un regolamento sotto forma di scrittura privata registrata, con il quale si attesti il possesso dei requisiti necessari e lo svolgimento di attività non commerciale.
Il secondo chiarisce che l’esenzione proporzionale prevista per gli immobili a utilizzazione mista entrerà in vigore dal 1° gennaio 2013.

Beni ecclesiastici
Inutile nasconderlo, le problematiche più complesse sono quelle che hanno riguardato questo tipo di organizzazioni e i molteplici aspetti delle loro attività.
La norma generale prevede, infatti, che le organizzazioni senza scopo di lucro, per fruire dell’esenzione, devono adeguare i loro atti costitutivi o lo statuto, così da allinearsi ai requisiti generali previsti dal Regolamento (articoli 3 e 7 del Dm 200/2012). Dai documenti, quindi, dovrà risultare lo svolgimento, con modalità non commerciali, delle attività istituzionali.
Gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, però, sono sottoposti a una disciplina propria, che esula dalle disposizioni del codice civile applicabili alla persone giuridiche private, per quanto riguarda la loro costituzione, la struttura, l’amministrazione e l’estinzione.
Di conseguenza, le organizzazioni religiose, non sono tenute, per esempio, ad avere uno statuto.
In sostituzione di questo tipo di atto, quindi, per godere dell’esenzione, dovranno predisporre, come avviene per l’applicazione della disciplina tributaria di favore prevista per le Onlus, un regolamento sotto forma di scrittura privata “conforme”, in questo caso, all’articolo 3 del Dm 200/2012 (“Requisiti generali per lo svolgimento con modalità non commerciali delle attività istituzionali”).

Utilizzazione mista
Nella seconda parte della risoluzione è bene evidenziato che le organizzazioni senza scopo di lucro, per non pagare l’Imu 2012, devono possedere i requisiti generali (articoli 3 e 4 del Dm 200/2012) e operare con modalità non commerciali in strutture destinate esclusivamente ad attività “assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché … attività di cui all’articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio, n. 222”.
Entrerà in scena, invece, a partire dall’1 gennaio 2013 il meccanismo definito per i casi di utilizzazione mista, secondo cui l’imposta dovrà essere calcolata e versata “sia in base agli anzidetti requisiti sia in ragione del rapporto proporzionale”.


Fonte: Agenzia Entrate

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