Vi contatto perchè avrei bisogno di una consultazione tecnica, dal punto di vista contabile e fiscale, per conto del canile in cui opero come volontaria.
Essendo il canile in difficoltà economica, stiamo cercando di attuare diverse modalità al fine di raccogliere fondi, tra cui:
- trovare aziende che facciano da sponsor, esponendo il relativo brand all'interno della struttura o il logo aziendale sul sito web del canile;
- vendere gadget, quali magliette, felpe, bomboniere solidali, pettorine e guinzagli, con il logo del canile, ad un prezzo prestabilito;
- attuare un sistema di adozioni a distanza, a quota fissa trimestrale, semestrale o annuale.

Premettendo che il canile è una onlus, mi sorgono una serie di dubbi che riguardano l'aspetto contabile, fiscale e forse anche burocratico, ovvero:
- è possibile proporre un tariffario per le aziende che ci potrebbero sponsorizzare? Inoltre, possiamo esporre striscioni di aziende sulla recinzione del canile, anche se si affaccia su suolo pubblico, o tali striscioni possono essere esposti solo all'interno della struttura?
- è possibile stabilire un listino prezzi per i gadget che andremmo a vendere?
- possiamo chiedere una quota fissa per le adozioni a distanza o possiamo chiedere solo un' offerta libera?
- nel momento in cui andremmo a vendere qualcosa, che si tratti di una maglietta oppure di spazi pubblicitari, dobbiamo emettere ricevuta?
- con la ricevuta in mano, privati e aziende possono rivendicare una propria detrazione fiscale? Se sì, di quanto?

Mi rendo conto che Le sto rubando tempo prezioso per leggere codesta mail, ma per me e gli altri volontari è una questione di fondamentale importanza, perchè se non troviamo quanto prima questi fondi, 130 cani rischiano di finire in canili dove non esistono progetti di rieducazione e di reinserimento dei cani, come invece avviene nella nostra struttura.

1 commenti:

Tortelotti Fabrizio ha detto... 9/12/12 16:15

Salve
In base a quanto esposto le rispondiamo per punti:
1)la proposta del tariffario è possibile e gli striscioni possono essere apposti ma occorre in tal senso contattare il comune di appartenenza per verificare eventuali tasse di pubblicità da pagare
2)è possibile stabilire un listino prezzi
3)è possibile sia stabilire una quota fissa che un'offerta libera
4)l'emissione di ricevuta e/o fattura (se siete dotati di partita iva) è sempre d'obbligo se vendete a terzi
5)Le persone fisiche e gli enti soggetti all'IRES (società) possono dedurre dal reddito complessivo, in sede di dichiarazione dei redditi, le liberalità in denaro o in natura in favore delle Onlus, nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui (più
specificatamente, l'erogazione liberale è deducibile fino al minore dei due limiti).
In alternativa alla deducibilità, sopra illustrata, le persone fisiche che effettuano erogazioni liberali in denaro alle ONLUS possono fruire della detrazione dall'Irpef nella misura del 19% da calcolare
su un importo massimo di erogazione di 2.065,83 euro; le imprese (imprenditori individuali, società di persone, società di capitali, enti commerciali, eccetera), a fronte di erogazioni liberali in denaro alle Onlus possono dedurre dal reddito di impresa un importo non superiore a 2.065,83 euro o al 2% del reddito di impresa dichiarato.

Fiscalmente e contabilmente occorre poi verificare il regime fiscale a cui appartenete per controllare le imposte dovute nel caso di svolgimento di attività di vendita e/o ricevimento di sponsor da parte di terzi

 
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