Entro fine mese chiamata in cassa per gli automobilisti con il bollo in scadenza a dicembre 2011 o che hanno immatricolato l’auto fra il 22 dicembre scorso e il 21 gennaio. Le vetture di potenza superiore a 185 kw, da quest’anno, scontano un’addizionale erariale di 20 euro per ogni chilowatt eccedente il limite indicato.

Chi deve pagare
I veicoli interessati sono le auto con potenza superiore a 35 kw e i motocicli. Per i soli residenti in Lombardia e Piemonte, la scadenza per i veicoli immatricolati in questo mese è fissata al 29 febbraio. Questo perché la competenza sulle tasse è affidata alle Regioni che, con proprie delibere, possono tra l’altro aumentare le tariffe base fino al 10% all’anno e stabilire esenzioni o agevolazioni particolari per tipologie di veicoli o di alimentazioni.

2012: superbollo e riduzioni
Le vetture di potenza superiore a 185 kW scontano un’addizionale erariale di 20 euro per ogni kilowatt eccedente il limite indicato, come previsto dal “decreto salva Italia” (articolo 16, Dl 201/2011). Il superbollo è modulato in funzione dell’anzianità del mezzo. È, dunque, ridotto al 60% dopo 5 anni, al 30% dopo 10 e al 15% dopo 15. Passati vent’anni dalla data di costruzione, nulla è dovuto.

Dove pagare
La tassa può essere versata presso gli uffici postali, i tabaccai, le banche, gli uffici dell’Aci, le agenzie di pratiche auto, oppure on line.

Come calcolare l’importo
Per definire l’ammontare del bollo, sul sito delle Entrate è disponibile un’applicazione che permette di calcolare la tassa dovuta utilizzando due modalità: o in base ai dati tecnici inseriti (potenza espressa in kW o cv, direttiva euro, regione di immatricolazione, tipologia del veicolo) o attraverso la targa. Nella seconda ipotesi, in caso di tardività, il software determina anche sanzione e interessi.

Che succede se si paga in ritardo?
Per chi non rispetta il termine, è prevista una penale che va dal 3% al 30%, più gli interessi di mora. Se il pagamento avviene entro 30 giorni dalla scadenza, deve essere versata la sanzione ridotta al 3%. Oltre il trentesimo giorno, ma entro un anno dal termine, si passa al 3,75%. Superato l’anno di ritardo, il ravvedimento non è più possibile e deve essere corrisposta la sanzione piena del 30%. In ogni caso, la ricevuta va conservata per 5 anni, per poter verificare, ed eventualmente contestare, possibili richieste di arretrati.


Fonte: Agenzia Entrate

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