Domanda

Quale è il trattamento contabile del nuovo credito d'imposta su attività di Ricerca e Sviluppo previsto dal "decreto sviluppo"?


Risposta

Il c.d. "decreto sviluppo" (D.L. 13 maggio 2011, n. 70 ) ha introdotto nuovamente nel nostro sistema una misura agevolativa per quanto concerne le spese sostenute per ricerca e sviluppo, con l'obiettivo di realizzare una serie di misure finalizzate allo sviluppo ed al rilancio dell'economia.

La fruizione del credito è riservata alle imprese che finanziano progetti di ricerca svolti da università o da enti pubblici di ricerca.

L'agevolazione, erogata sotto forma di credito d'imposta, è riconosciuta sugli investimenti realizzati in due periodi d'imposta: (i) quello successivo al periodo in corso al 31 dicembre 2010 e (ii) quello seguente, ovvero sino alla chiusura del periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012 (quindi, per i contribuenti aventi esercizio sociale coincidente con l'anno solare, per gli anni 2011 e 2012).

La stessa compete in tre quote annuali per l'importo che eccede la media degli investimenti in ricerca effettuati nel triennio 2008-2010, nella misura del 90% della spesa incrementale di investimento.

Il credito d'imposta non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell'IRAP.

La Società rileverà la seguente scrittura nella propria contabilità:

- Stato Patrimoniale: C.II.4-bis Credito di imposta per ricerca a sviluppo
- Conto Economico: A.5 Altri ricavi e proventi

Il credito sarà poi utilizzabile in compensazione in tre quote annuali. Pertanto il credito di competenza 2011 sarà in parte utilizzabile nei 12 mesi seguenti alla sua iscrizione e in parte in un periodo superiore a tali 12 mesi.


Fonte: IPSOA

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