Fanno il loro ingresso 16 nuovi codici tributo da inserire nel modello F24 Accise. Sono stati istituti con la risoluzione 81/E del 4 agosto. Dovranno utilizzarli i concessionari di giochi a distanza a quota fissa (come, ad esempio la roulette on line o altri giochi da casinò) e di carte in forma diversa dal torneo (cash game), per versare le somme dovute all’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato.

Si tratta di un’imposta unica, pari al 20% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non vengono restituite a chi ha sfidato la fortuna (articolo 4, comma 2, decreto direttoriale del 10 gennaio 2011).

L’importo, reso noto mensilmente agli interessati, deve essere versato in un’unica soluzione, entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento (articolo 4 del decreto direttoriale 11 aprile 2011).

I primi sei codici debuttanti, dal 5259 al 5264, devono essere inseriti nel modello unico di pagamento per individuare, secondo i casi, il tributo e, nell’eventualità di pagamento tardivo, sanzioni e interessi.

I numeri dal 5265 al 5270, classificano somme emerse a seguito di accertamento. Anche per essi spazio a imposta, sanzioni e interessi.

L’elenco si conclude con le codifiche per i concessionari che si “ravvedono”. I numeri sono dal 5317 al 5320, e si riferiscono a ravvedimento, sanzione e intereressi di mora.

La risoluzione fornisce, inoltre, istruzioni precise per mettere i numeri al posto giusto.

Tutti, indifferentemente, vanno inseriti nella “Sezione Accise/Monopoli ed altri versamenti non ammessi in compensazione”, nella colonna “importi a debito versati”, indicando, nel campo “ente” la lettera “M”, e nel campo “codice identificativo” il “codice concessione”.

Per quanto riguarda, poi, i codici “5259”, “5260”, “5261”, “5262”, “5263”, “5264”, “5317”, “5318”, “5319” e“5320” la sigla della “provincia” si riferisce alla sede del soggetto tenuto al pagamento, mentre il mese e l’anno sono quelli a cui è riferito il versamento.

Indicazioni parzialmente diverse per l’F24 compilato dopo un accertamento.
In questo caso e, quindi, per i numeri “5265”, “5266”, “5267”, “5268”, “5269” e “5270”, la “provincia” è quella in cui ha sede l’ufficio dell’Aams che ha emesso l’atto di accertamento; nel campo “mese”, nessun valore, l’“anno di riferimento” è l’anno d’imposta cui si riferisce la violazione contestata nel formato.


Fonte: Agenzia Entrate

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