La Commissione UE ha presentato una proposta di revisione della normativa, ormai superata, sulla tassazione dei prodotti energetici nell'Unione europea. Le nuove norme sono finalizzate a ristrutturare i regimi fiscali per i prodotti energetici, eliminando gli attuali squilibri e tenendo conto sia delle emissioni di CO2 ad essi imputabili, sia del loro contenuto energetico. La proposta sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio e dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2013. È prevista, laddove necessario, l’introduzione graduale del nuovo regime di tassazione.
La proposta di revisione prevede che le imposte sull'energia vigenti siano divise in due componenti che, insieme, vanno a determinare l'aliquota d'imposta totale da applicare al prodotto:
•una parte, basata sulle emissioni di CO2 rilasciate dal prodotto energetico, ammonta a 20 euro per tonnellata di CO2;
•l'altra, basata sul contenuto energetico, ossia sull'energia effettiva generata dal prodotto misurata in gigajoule (GJ), corrisponde a 9,6 euro/GJ per i carburanti per motori, e 0,15 euro/GJ per i combustibili per riscaldamento. Essa si applica a tutti i carburanti e combustibili utilizzati per i trasporti e il riscaldamento. Agli Stati membri è comunque riconosciuta la facoltà di esentare interamente da imposta l'energia consumata dai nuclei famigliari a fini di riscaldamento, indipendentemente dal prodotto energetico utilizzato.

Per la direttiva riveduta è prevista l’entrata in vigore a partire dal 2013. Per allineare completamente la tassazione del contenuto energetico sono previsti lunghi periodi transitori, fino al 2023, in modo da lasciar tempo al settore di adeguarsi al nuovo regime.

Quali benefici dalla revisione della tassazione dell'energia?

- La proposta favorirà il ricorso alle fonti rinnovabili di energia e incoraggerà il consumo di energia da fonti che rilasciano meno emissioni di CO2.

- Il nuovo testo introdurrà un approccio più coerente alla tassazione dell'energia in tutta l'UE, evitando il moltiplicarsi di singole politiche nazionali e concorrendo a creare condizioni di parità per le imprese nell'UE.

- Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas serra, la direttiva riveduta punta a integrare il sistema dell'UE di scambio delle quote di emissioni applicando una tassa sul CO2 ai settori che non rientrano in tale sistema (trasporti, nuclei famigliari, agricoltura e piccoli impianti industriali).

- Questa iniziativa, infine, oltre ad aiutare l'UE a conseguire i propri obiettivi in materia di energia e cambiamenti climatici, come richiesto nelle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2008, rispecchia l'esito della conferenza ONU sui cambiamenti climatici tenutasi a Cancún, in Messico, nel dicembre 2010.

(Comunicato stampa Commissione UE 13/04/2011, n. IP/11/468)


Fonte: IPSOA

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