E' positivo il giudizio espresso da Stefano Pileri, presidente dello CSIT (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) sul protocollo d'intesa sul Sistri siglato col Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: se da un lato, infatti, l'accordo chiuderebbe la fase di serrato dialogo fra il MATTM e le rappresentanze industriali interessate, impegnate in particolare ad individuare le criticita' della transizione dal vecchio sistema cartaceo di rilevazione dei dati sulla movimentazione dei rifiuti al nuovo SISTRI, dall'altro esso segna l'apertura della nuova fase di collaborazione operativa tesa ad applicare concretamente il Sistema.


Secondo Stefano Pileri, la firma del Protocollo di collaborazione col MATTM costituisce “un importante passo operativo sulla strada dell’applicabilità del nuovo sistema nazionale di controllo e tracciabilità dei rifiuti’‘. L’intesa è stata siglata appena tre giorni prima della pubblicazione in G.U. del c.d. “Testo Unico SISTRI” (D.M. Ambiente 18 febbraio 2011, n. 52 – G.U. n. 95 del 26 aprile 2011 - Suppl. Ordinario n.107), dalla cui data di entrata in vigore cessano di produrre effetti il D.M. 17 dicembre 2009 e s.m.i, (ad esclusione dei soli termini indicati all'art. 12, commi 1 e 2), il D.M. 15 febbraio 2010, il D.M. 9 luglio 2010, il D.M. 28 settembre 2010 e il D.M. 22 dicembre 2010.

Il Protocollo CSIT e Confcommercio e il Comitato consultivo

Il Protocollo sottoscritto da Confindustria fa parte di un primo “pacchetto” di quattro protocolli di collaborazione stretti dal MATTM, rispettivamente, con Guardia Costiera, Regione Campania, Confapi e per l’appunto, con Confindustria Servizi IT e Confcommercio. In particolare, quest’ultimo protocollo è stato firmato dalla Prestigiacomo, dal presidente di CSIT, Luigi Pileri, e dal vice-presidente di Confcommercio Assintel, Giuseppe Sarti, e mira a mettere a punto tutte le informazioni tecniche necessarie alle software house che gestiscono i servizi informatici delle imprese associate, in modo tale che queste possano applicare il Sistri nel modo più rapido e corretto possibile.

Bonfiglio Mariotti, presidente di Assosoftware (Associazione Nazionale produttori di software gestionali e fiscali) e delegato di CSIT su tale tema, ha riconosciuto che il Ministero si è “reso pienamente disponibile a una collaborazione di carattere più operativo, indispensabile per superare le problematiche tecniche e strutturali individuate”.

In concreto, durante questa nuova fase di collaborazione operativa, si vuole sottoporre il processo di implementazione del Sistri ad un attento monitoraggio rimettendo tale compito ad un Comitato consultivo, senza oneri a carico della PA, i cui membri saranno due rappresentanti delle organizzazioni firmatarie, un rappresentante del concessionario SISTRI e tre componenti del Ministero dell’Ambiente.

Interoperabilità del SISTRI: dal regno del Grande Fratello all’apertura del mercato ai software gestionali privati

Sul punto, inoltre, Mariotti ha osservato che, per far sì che il Sistri sia pienamente efficace, è “fondamentale verificare l’interoperabilità del sistema con i software gestionali delle aziende che dovranno utilizzarlo, risolvendo via via le problematiche informatiche che dovessero sorgere”. E si tratta di un argomento che sta molto a cuore a Confindustria, da sempre molto critica su questo punto con il MATTM. Peraltro, pochi giorni fa una delle società del Gruppo Ambiente di Assosoftware – Confindustria, e cioè la srl Informatica EDP di Fossano, ha messo in commercio un apposito software studiato per integrarsi con il portale SISTRI del MATTM e gestire gli adempimenti connessi alla tenuta del Registro Cronologico e la scheda di movimentazione rifiuti. Secondo Mariotti, “L’introduzione del Sistri nelle realtà aziendali è un processo molto complesso e delicato.

Le software house dovranno proporre soluzioni operative ed economiche accettabili e al Comitato spetterà il compito di supportare le fasi di test e di avvio del nuovo sistema presso le aziende”.

Sembrano ormai superati i momenti delle dure critiche espresse da Mariotti poco più di un anno fa, quando le accuse al SISTRI erano davvero pesanti: "non è solo una questione di mercato, quando inserisco la chiavetta nel computer, il osftware di Selex fa cose che non dovrebbe fare. Si sostituisce al programma di gestione aziendale, compie delle operazioni, gestisce la firma digitale dell'imprenditore in un modo del tutto incontrollabile. In più non si può sapere come sia fatto e come funziona. Altro ceh libero mercato, è il Grande Fratello" (L. Campisi e M. Portanova, “Segreto di Stato. Satelliti, rifiuti e misteri: Stefania Prestigiacomo e l'appalto milionario alla moglie di Guarguaglini”, ne il Fatto Quotidiano del 23 luglio 2010, pag. 10).

Le cose non erano cambiate di molto a settembre dell’anno scorso, allorquando Mariotti, con la sua lettera aperta scriveva alla Prestigiacomo che “Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare non dovrebbe sfuggire che l’Italia è, ancora oggi, come sancito dalla nostra vecchia costituzione, una democrazia fondata sul lavoro, la libera concorrenza e la tutela dell’impresa, viviamo, in due parole, in uno stato liberale. O forse no? Chi non fa parte delle quasi 300.000 imprese obbligate ad iscriversi al Sistri, pena finanche l’arresto, ma ha avuto la curiosità di leggere i quotidiani articoli apparsi su ogni giornale italiano negli ultimi mesi, si è reso conto che una parte, anche se piccola, della libertà d’impresa viene calpestata con l’introduzione del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti” (“Visto da...Bonfiglio Mariotti, Presidente Assosoftware. Al Ministro dell'Ambiente”, in ItaliaOggi del 23 settembre 2010, pag. 31).

La critica era aspra e chiara: “è evidente che Sistri, a differenza di quanto indicato nella direttiva europea 2008/98/Ce, non si limita alla tracciabilità dei rifiuti e non fornisce funzionalità relative alla sola tracciabilità della movimentazione dal momento del ritiro del rifiuto a quello del conferimento in discarica passando per i trasportatori, con relative chiavette usb, black box, sistemi satellitari di rilevamento, videocamere di sorveglianza. Intende invece gestire anche tutti gli aspetti relativi alla produzione e gestione del rifiuto all’interno dell’azienda produttiva, in quella dello smaltimento finale arrivando anche a organizzare gli orari e i percorsi dei mezzi di trasporto.” Ma quello che veniva criticato da Mariotti, alla fine, era l’eccessiva ingerenza dello Stato: “Egregio Signor Ministro, il settore informatico da me rappresentato in qualità di Delegato di Confindustria Servizi Innovativi, non sta cercando un arroccamento a difesa delle nostre botteghe, sto difendendo un principio fondamentale di ogni cittadino: poter intraprendere una attività senza che lo Stato, in qualunque sua forma, si inserisca in modo sleale avocando a sé compiti che non può avere, mettendo gli uni contro gli altri. […] uno stato liberale deve limitarsi a dettare le regole e assicurare a chi non è in grado di fare diversamente gli strumenti necessari - in questo caso il Sistri - per adeguarsi alle normative.

Chi vuole organizzarsi autonomamente deve poterlo fare a proprio piacimento utilizzando, in questo caso software gestionali privati senza che questi siano penalizzati da un grande fratello informatico che tutto vede (e va bene) e che tutto vuole fare (e questo non va bene).” Queste critiche giungevano dopo i risultati delle sperimentazioni di interoperabilità effettuati dalle software house del Gruppo Ambiente di Assosoftware, e dopo i silenzi del MATTM alle richieste di chiarimento sulle criticità riscontrate. Ora, però, il clima sembra essersi disteso anche se, sotto tale profilo, l’ultima parola è rimessa, dal 1° giugno (a meno di proroghe) alle imprese/utenti.



Fonte: IPSOA

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