Sono un avvocato italiano. Da sei anni vivo stabilmente a Berlino in Germania con la mia famiglia. Volevo cancellare la partita iva italiana ma non ho potuto in quando questo mi avrebbe impedito di incassare alcuni crediti
per i quali erano in corso procedimenti civili alcuni dei quali ancora continuano.
Ora sono circa due anni che non torno in italia neppure per vacanzai, non ho piu´presentato nuove cause e, il mio commercialista si occupa di versare i crediti sul conto fiscale e pago regolarmente
le tasse per questi in italia . Ovviamente per le poche udienze rimaste mi sostituisce una collega. In Germania ho comperato un piccolo appartamento a meta´con mia moglie ed aperto una societa´di servizi legali pago - ovviamente - tutto
regolare pur non avendo grande guadagno. Ho saputo che in Italia mi hanno cancellato dalla anagrafe in circa tre anni fa e da allora non vi ho piu´residenza anche se in realta´non ci sto da sei anni . Ho qui un conto dovo metto un po di soldi
che prelevo da quello della societa´ e qualcosa che ricevo dall´Italia. Soldi che uso per vivere ovviamente. In italia il mio commericialista dice che non ho obblighi di inserire la casa tedesca e queste piccole attivita´del quadro rw e pagare
tasse in italia, quindi ha ritenuto di non farmi fare alcuno scudo o ravvedimento. Io sinceramenote non ho mai pensato di iscrivermi nelle liste dell´Aire lasciando tutto cosi´ ma - ovviamente - posso dar prove concrete del fatto che vivo
stabilmente qui. Purtroppo debbo mantenere il mio domicilio professionale anche in italia perche´ricevo le notifiche di alcune causa ed il consiglio lo ritiene obbligatorio. Vorrei sapere se ho ragione nel non compilare il quadro rw od ho
sbagliato e se qui debbo dichiarare i redditi italiani che mi derivano dall´attivita´di avvocato.
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1 commenti:
Crediamo abbia ragione il Suo consulente.
Avere un domicilio fiscale in Italia non implica di per sè l'obbligo di presentare dichiarazione dei redditi.
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