Oltre un milione di euro per finanziare progetti destinati ad aiutare le famiglie per l’anno 2010. A definire tempi, modalità e soggetti destinatari è un bando del dipartimento per le Politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri, annunciato con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 marzo.

E’ fissato a 180mila euro il contributo che verrà assegnato a ogni progetto selezionato.

Una parte dei finanziamenti sarà destinata, in particolare, ai programmi contro la povertà e l’esclusione sociale delle famiglie. Potranno partecipare al bando i soggetti privati, comunque denominati, che operano prevalentemente nel campo delle politiche a tutela della famiglia. Rimangono fuori, invece, le persone fisiche, i partiti, i sindacati e tutte le associazioni facenti capo o affiliate a essi.

I progetti andranno presentati entro il prossimo 24 maggio tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al dipartimento per le Politiche della famiglia.

Sarà una commissione ad hoc, nominata con decreto del capo del dipartimento, a valutare i progetti basandosi su parametri riferiti alla stabilità del progetto, all’impatto che esso può avere sul contesto territoriale, all’elaborazione della proposta progettuale e alla qualità, innovatività e adeguatezza a soddisfare le esigenze delle famiglie.

Il bando, nel dettaglio, elenca anche i costi ammissibili e la documentazione da allegare alla domanda. Non potranno essere presentate più richieste in relazione allo stesso progetto. In caso di progetti realizzati da più soggetti, tra questi dovrà essere nominato un mandatario come unico rappresentante.

Gli ammessi al finanziamento dovranno stipulare un’apposita convenzione con il dipartimento, anche per regolare la materiale erogazione dei contributi, previa presentazione, da parte di chi ha proposto il progetto, del documento unico di regolarità contributiva (Durc) e dell’informativa antimafia.
I progetti, infine, non potranno avere una durata superiore a 24 mesi dalla data di sottoscrizione della convenzione.



Fonte: Agenzia Entrate

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