Io sto cercando tutte le motivazioni di difesa e strategie operative per allontanare da conseguenze molto negative ed immeritate per caso formale di omessa dichiarazione il cliente e l'intermediario.

Ecco il caso esposto in modo molto sintetico.

Un contribuente ha ottemperato ad ogni suo obbligo fiscale ed impositivo, quindi oltre a fare tutte le dichiarazioni del caso (es comunicazione dati iva, 770, registratore di cassa, adeguamento agli studi di settore, anticipo e saldo imposte, acconti sull'anno successivo ecc), ha avuto la sfortuna " di trovarsi coinvolto in un caso di formale omissione di dichiarazione unificata per una singolare situazione telematica: il sistema Entratel ricevendo in sequenza le varie dichiarazioni dei redditi dei vari contribuenti, fatte dall'intermediario, ha protocollato con due numeri diversi un stesso Unico omettendo di trasmetterne un altro al suo posto". Questa situazione fattuale (responabile anche software utilizzato dall'intermediario - del tutto dimostrabile con documenti) ha comportato la doppia dichiarazione di un contribuente e la non trasmissione di un altro creando altrersì confusione (parziale ovviamente) nelle ricevute (intestazione corretta del file del cliente omesso ma con dati e codice fiscale dell'altro cliente- che di fatto ha inviato due volte la sua dichiarazione).Ovviamente non si nasconde il fatto che "l'errore poteva essere scoperto in caso di controllo analitico dei dati". Purtroppo questo non è avvenuto per altrettante giustifìicazioni oggettive dimostrabili che ora trascuro di elencare.
Beffa della situazione è che il cliente ha ritirato la sua ricevuta che l'intermediario ha consegnato senza accorgersi di nulla - così come per entrambi le parti.
L 'intermediario l'ha visto l'anno nel riporre nella cartellina del cliente i dati contabili dei libri obbligatori stampati entro la scadenza del 30 ottobre (anno dopo).

domande:
Cosa fare?
-autodenunciarsi?
-aspettare la notifica della direzione controlli provinciale?
-come difendersi?
-quali elementi risultano importanti e sui quali basare la difesa?
-ci sono elementi di normativa e direttive/comportamenti che la giurisprudenza indica utili a questo caso?
-è possibile unificare le sanzioni e le pretese fiscali solo sull'intermediario?
-La Commissione tributaria può essere indicata/costretta a trattare in modo unitario il caso?
-conviene e sarebbe corretto proporre di portare davanti alla suprema corte il fatto che "c'è evidente proporzione tra compenso ricevuto ed invio delle dichiarazioni visto che il rischio oggettivo che si affronta è di proporzione gigantesca -
che comportamento deve assumere il cliente correttamente?
-eccetera
Le domande che si potrebbero fare sul caso sono infinite!!!!

Mi piacerebbe vedere affrontato anche da Voi questa fattispecie che in realtà non visto trattata da nessuno - se invitato potrei fornire altri dettagli in modo riservato.

Ho 67 anni ma le sorprese incontrate sono sempre superiori ogni aspettativa!!!

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 31/12/09 12:30

Certo, il caso è molto complicato e singolare e meriterebbe ua più analitica e approfondita analisi.

A nostro avviso vale sempre la regola della buona fede e dell'autodenuncia nel momento in cui si viene a conoscenza di un errore formale, portando all'attenzione dell'autorità che i vizio /errore potrebbe essere parzialmente addebitbile al sistema telematico.

 
Top