Ho un c/c che mi permette di avere anche sottoconti in valuta estera
(dollari, sterline o franchi svizzeri). La banca mi ha inviato una
comunicazione che spiega che la tassazione sulle plusvalenze incorre a
condizione che, nell'anno solare, la giacenza complessiva di tutti i
depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69
euro per almeno 7 giorni lavorativi continui (DPR 22/12/1986 n.917
art.67,comma 1 lett. c-ter e comma1-ter). Io so questo è il mio caso, cioè
ho avuto in deposito un importo superiore a quello specificato dalla legge
e per più di 7 giorni.
Il problema però per me è che la banca mi ha inviato una certificazione
completamente oscura, che non indica se c'è stata effettivamente una
plusvalenza e il suo eventuale importo. Infatti tale comunicazione inizia
così: "Si certificano di seguito gli estremi delle operazioni in strumenti
finanziari che potrebbero aver generato redditi diversi di natura
finanziaria di cui all'art. 67 comma 1 ter del D.P.R. 22/12/1986 n.917, in
applicazione delle disposizioni recate nell'art. 10 D.Lgs 21/11/1997 n.
461. ...."
La banca quindi dice "che potrebbero aver generato redditi diversi", non
attesta cioè se c'è stata o no una plusvalenza, poi riporta un elenco di
alcuni movimenti che però risulta completamente oscuro, da esso non si
evince se c'è stata una plusvalenza e il suo importo.
Ora io chiedo:
1) Per il mio c/c ho scelto il regime del risparmio amministrato, perché
non vi rientrano anche le eventuali plusvalenze del deposito in valuta estera?
Insomma, perché devo indicare le eventuali pluasvalenze in dichiarazione
dei redditi? Perché non è la banca ad effettuare una ritenuta sulle
plusvalenze come avviene per esempio per gli interessi percepiti da un
normale deposito in Euro sul c/c?
2) Se proprio devo indicare le eventuali plusvalenze nella dichiarazione
dei redditi, non ho diritto di ricevere dalla banca una certificazione che
mi indichi chiaramente: 1) se il deposito in valuta ha generato
plusvalenze; 2) l'importo di tali eventuali plusvalenze ?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 29/3/09 12:31

Deve indicare nella dichiarazione dei redditi le plusvalenze o le minusvalenze realizzate. La base imponibile per il calcolo dell' imposta è data dalla differenza tra il corrispettivo della cessione delle valute e il costo delle stesse (cambio storico calcolato in base al criterio lifo).

Tale costo deve essere documentato dal contribuente.

Il criterio lifo considera cedute per prime le valute acquisite e alienate in data più recente.

 
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