La Cassazione fissa i confini del mobbing. E precisa, accogliendo il ricorso di una donna che sosteneva di avere subito numerose prevaricazioni sul posto di lavoro(frasi volgari, collocazione in un ufficio marginale, "esproprio" del progetto societario sul quale stava lavorando), che il mobbing è costituito da una condotta protratta nel tempo con l'obiettivo di danneggiare il dipendente.

Non serve però un ampio periodo di tempo perchè l'illecito possa essere contestato (bastano 6 mesi); inoltre il datore di lavoro è sempre responsabile della condotta del dipendente in posizione di supremazia gerarchica e non può sottrarsi alla sanzione tentando una riparazione senza atti di pacificazione e vigilanza concreti.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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