siamo 5 figli e in seguito alla morte di nostro padre (comproprietario della casa al 50% con mia mamma), le quote di proprietà della casa furono suddivise tra i superstiti.Mia mamma e noi 2 figli abitiamo ancora nella casa in questione, e quindi è nostra abitazione principale, mentre gli altri 3 fratelli vivono altrove. Uno di essi ha una sua casa di proprietà, dove vive, gli altri 2 invece vivono in affitto altrove e hanno la residenza altrove. Nel 730 mia mamma, io e l'altro figlio indichiamo la casa come abitazione principale, come è giusto che sia, il figlio che abita altrove in un'altra sua casa di proprietà la indica come seconda casa.Idem per l'ici I due figli che vivono altrove in affitto invece affermano che anche per loro la casa di mio padre sia da considerare abitazione principale, perché sulle istruzioni del 730 è scritto che per le unità immobiliari concesse in uso gratuito ai parenti in linea retta e collaterale fino al terzo grado (genitori, figli, nonni e nipoti; agli affini entro il secondo grado (suoceri, generi e nuore, cognati);e loro affermano che poiché ci abitiamo noi (comproprietari con loro), è come se avessimo avuto la casa in uso gratuito da loro!!! Pertanto ritengono di non doverla pagare quest'anno essendoci la esenzione per la abitazione principale.Altri ragionieri invece affermano che poiché siamo tutti comproprietari, nessuno ha la casa in uso gratuito e nel caso dei figli in affitto altrove deve essere considerata come altra abitazione o seconda casa e non possono avere la esenzione, né avere detrazioni. Chi ha ragione?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 17/6/08 13:40

E' controverso, anche perchè non sappiamo se l'unità immobiliare sia divisa in modo che possano essere frazionate le parti assegnate per ciascuno proprietario (in tal caso sarebbe logico intendere il frazionamento come seconda casa per i due figli che non la abitano).

Seguendo tale filo logico pertanto vanno corrisposte le imposte da parte dei comproprietari non residenti (ICI compresa).

 
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