nel 2004 o 2003 non ricordo, feci un assegno che andò all'incasso mi pare alla scadenza per il termine di pagamento ultimo. Nonostante questo venni protestata (lo seppi a distanza di anni quando feci una richiesta di finanziamento); nessuno mi aveva detto la procedura burocratica da fare oltre alla raccomandata alla questura. La cancellazione presso la camera di commercio costa, il beneficiario dell'assegno mi ha spedito tempo fa tutta la documentazione compreso il titolo assegno ma non mi è mai arrivato nulla e così sono solo in possesso di una sua dichiarazione. Premetto che l'assegno era di 500euro. Ora... come mi conviene muovermi? Posso provare lo stesso ad aprire una partita iva che mi servirebbe per lavoro? Se procedo alla cancellazione e cerco di fare veloce, dopo quanto posso aprire la partita iva?
Le segnalazioni nelle banche dati delle banche, dopo quanto vengono cancellate in modo tale che io risulti nuovamente "pulita"?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 30/5/08 14:41

Deve richiedere la riabilitazione.

Ai sensi della Legge 7 marzo 1996, n. 108, art. 17, il debitore protestato che abbia adempiuto alla obbligazione per la quale il protesto è stato levato e non abbia subito ulteriore protesto, ha diritto ad ottenere, trascorso un anno dal levato protesto, la riabilitazione.

Questa procedura è possibile dunque per le cambiali e per gli assegni (art. 17, c. 6-bis, legge 7 marzo 1996 n. 108 e succ. modificazioni).
Per le Cambiali: se il pagamento è avvenuto dopo un anno dalla data di protesto;
Per gli Assegni: la riabilitazione è l'unica procedura da adottare perchè la legge non prevede la cancellazione degli assegni, anche se il pagamento è avvenuto entro un anno dalla data di protesto.

La riabilitazione è accordata con Decreto del Presidente del Tribunale su istanza dell'interessato corredata dai documenti giustificativi.

Ottenuto il Decreto di riabilitazione, occorre chiedere la cancellazione anche dal Registro Informatico dei Protesti, presentando apposita istanza al Presidente della Camera di Commercio.

 
Top