Tre artigiani lavorano assieme ma sono ditte individuali qualche volta per accontentare i clienti fanno una fattura unica su alcuni lavori , esempio lavoro ne tale cantiere per € 1.500 fata dal primo artigiano poi su un altro lavoro sempre ipoteticamente di € 1.500 fatta dal secondo artigiano, tempi naturalmente diversi poi anche il terzo artigiano fa una fattura uguale , a fine anno tutti e tre hanno fatturato più o meno la stessa cifra, il problema nasce che se facciamo un controllo in conto corrente tutti hanno depositato il corrispondente assegno della fattura ma poi ce una uscita di € 500 per ogni artigiano .

Cerco di spiegarmi meglio l’artigiano n 1 in data 08/01/2007 emette una fattura di € 1.500 deposita il corrispondente assegno e poi fa 2 assegni, uno per l’artigiano 2 e uno per l’artigiano 3.

Questo si ripete il mese successivo ma dall’artigiano 2 e il mese successivo dall’artigiano 3 ( spesso i fornitori per agevolare la loro contabilità non vogliono tre fatture su importi bassi dove magari c’è bisogna anche di contratti )

Ripeto che a fine anno tutte e tre gli artigiano fatturano un importo uguale tutto questo non fa frode allo stato ma il Fisco come vede queste uscite?

Il problema nasce dai famosi controlli bancari questi tre artigiani non stanno facendo del NERO ma solo delle fatture a rotazione . Certamente dora in poi eviteremo questo tipo di fatturazione ma per quelle già fatte non possiamo fare niente.

Volevo capire se per il Fisco c’è frode o evasione dove non c’è .

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 15/11/07 13:23

Alla fine dei conti effettivamente non si potrebbe parlare di frode, ma abbiamo dei dubbi sulla trasparenza e regolarità nei rapporti fra i tre artigiani (c'è un contratto di collaborazione o simili fra di loro?)

 
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