Ho proceduto nei giorni scorsi a registrare presso l’Agenzia delle Entrate un scrittura privata con cui il padre concede in uso gratuito al figlio l’azienda individuale avente ad oggetto l’attività di Bar. Quindi ho aperto la posizione Iva del figlio e ho sospeso temporaneamente quella del padre. Nei successivi 30 gg. mi sono recato alla locale C.C.I.A.A. per iscrivere la nuova ditta e cancellare quella intestata al padre. La mia richiesta è stata respinta poiché il trasferimento del godimento dell’azienda non è stato effettuato con scrittura privata autenticata o atto pubblico. Cosa devo fare ora? Un notaio da me interpellato mi ha detto che loro non effettuano registrazioni di atti che hanno come oggetto il comodato d’azienda. Cosa devo fare? Un’interpretazione autorevole della L. 310/93 parla di obbligo dell’atto pubblico o di autenticazione della scrittura privata solo per le ipotesi di cessione e di affitto d’azienda, mentre non viene mai menzionata l’ipotesi del comodato. Inoltre nello stesso documento è dichiarato che l’atto scritto pubblico e la scrittura privata autenticata non sono imposti a pena di nullità. Di conseguenza l’atto registrato dovrebbe considerarsi valido a tutti gli effetti.

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