Gli strumenti più efficaci per contrastare le frodi fiscali più pericolose, dirette a ottenere indebiti risparmi d'imposta, attraverso crediti non spettanti o rimborsi non dovuti, sono certamente quelli attivati tempestivamente, in tempi immediatamente successivi alla richiesta di partita Iva.
Allo scopo di migliorare l'analisi del rischio all'atto della concessione di una nuova partita Iva, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, del 21 dicembre 2006, sono state individuate le specifiche informazioni da richiedere all'atto della dichiarazione di inizio attività.

In particolare, vanno fornite le seguenti informazioni:

  • numero di telefono e di fax, indirizzo di posta elettronica e sito web
  • estremi catastali degli immobili destinati all'esercizio dell'attività, indicando degli stessi il possesso o la detenzione, in caso di locazione o comodato, e gli estremi di registrazione del relativo contratto
  • l'ammontare annuo degli acquisti e delle cessioni che si prevede di effettuare nei confronti di operatori dell'Unione europea
  • nel caso di società di persone o società a responsabilità limitata con un numero di soci inferiori a 10 unità, i codici fiscali dei soci e le relative quote di partecipazione
  • nel caso in cui sia indicato un determinato codice attività (51.47.9 - commercio all'ingrosso di vari prodotti di consumo non alimentare n.c.a.; 51.56.2 - commercio all'ingrosso di altri prodotti intermedi; 51.90.0 - commercio all'ingrosso di altri prodotti; 52.44.B - commercio al dettaglio di altri articoli diversi per uso domestico n.c.a.; 52.48.E - commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari n.c.a.; 74.87.8 - altre attività di servizi alle imprese n.c.a.), la tipologia prevalente della clientela, suddivisa in imprese, enti pubblici, consumatori finali, altro
  • la presenza o l'assenza di luogo di esercizio aperto al pubblico
  • gli investimenti previsti nel primo anno di esercizio dell'attività, suddivisi fra quelli compresi tra zero e 5mila euro, tra 5.001 e 50mila euro, tra 50.001 e 200mila euro, oltre 200mila euro
  • nel caso in cui l'attività sia compresa nel macrosettore "costruzioni" e sia gestita in forma societaria, il valore complessivo degli investimenti in beni strumentali già effettuati.

Gli uffici locali sono chiamati, attraverso le informazioni in loro possesso e a questi nuovi dati, a individuare e selezionare, all'interno degli elenchi delle nuove partite Iva attivate sul loro territorio, quei soggetti che - attraverso controlli in Anagrafe tributaria - presentano importanti indici di pericolosità, ad esempio:

  • età superiore ai 60 o inferiore ai 20 anni
  • frequenti attivazione e chiusura in un breve lasso di tempo di partite Iva
  • frequenti cambi di residenza in un breve lasso di tempo
  • mancanza di dichiarazioni dei redditi e Iva (compresa la comunicazione annuale) negli ultimi tre anni
  • richieste di rimborsi Iva
  • presenza di accertamenti notificati al soggetto e alle società rappresentate.

L'ufficio potrà, quindi, ulteriormente approfondire, come accade fin dal 1998 in materia di rimborsi (vedi circolare n. 146/E del 1998), il controllo delle posizioni selezionate, attraverso un accesso presso la sede dell'impresa di nuova costituzione, al fine di riscontrare

  • l'esistenza e l'effettivo svolgimento dell'attività indicata dal contribuente
  • l'esistenza di eventuali sedi secondarie, stabilimenti, cantieri, eccetera
  • il rilascio delle autorizzazioni amministrative per lo svolgimento dell'attività, ove previsto
  • l'esistenza e la regolare tenuta dei libri paga e matricola, eventualmente con riscontro a campione del personale presente all'atto dell'accesso.

Con lo stesso provvedimento e con le stesse finalità cautelari, destinate a prevenire i fenomeni di evasione e di frode da parte di imprese operanti in settori a rischio, è stato imposto l'obbligo, ai soggetti che intendono effettuare acquisti intracomunitari di beni indicati nei decreti ministeriali emanati in attuazione dell'articolo 60-bis del Dpr n. 633/1972 ("solidarietà nel pagamento dell'imposta"), di presentare una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria, avente le stesse caratteristiche di quella richiesta in sede di concessione dei rimborsi Iva, della durata di tre anni dalla data del rilascio e per un importo rapportato al volume d'affari annuo presunto, da indicare nella garanzia stessa, comunque non inferiore a 50mila euro.

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